• Maggio 15, 2014
di anci_admin

Interventi

Il Presidente Anci: “Bene riduzione peso fisco, ma si riorganizzi spesa pubblica Stato centrale”

“Gli artigiani e le imprese hanno certamente ragione a rivendicare un prelievo fiscale pi&ugra...

“Gli artigiani e le imprese hanno certamente ragione a rivendicare un prelievo fiscale più basso perché la situazione attuale li penalizza sui costi e per la riduzione di competitività. Ma bisogna individuare politiche che consentano di reperire le risorse che arrivano dal fisco, partendo da una riorganizzazione della spesa pubblica, in primo luogo quella delle amministrazioni centrali che, in questi anni, hanno dato molto meno dei Comuni al risanamento finanziario”. Lo afferma il presidente dell’Anci, Piero Fassino, intervenendo al convegno ‘Comune che vai, tassa che trovi’, promosso oggi a Roma dal Cna per presentare il suo Osservatorio permanente su tassazione di artigiani e Piccole e medie imprese in 112 Comuni italiani.
Rispondendo alle sollecitazioni dello studio, secondo cui la tassazione locale sta assumendo un peso sempre più forte, il presidente Anci ricorda che negli ultimi sette anni, “i Comuni hanno avuto una decurtazione di ben 16 miliardi di euro sui loro bilanci: 7,5 miliardi di tagli di trasferimenti statali, e 8 miliardi per il contributo offerto per il Patto di Stabilità”.
Ciononostante, i sindaci non hanno ceduto alla facile scappatoia di “rincorrere i tagli subiti facendo leva sulla pressione fiscale, visto che l’aumento rilevato è solo la metà (circa 7 miliardi) rispetto ai 16 miliardi assicurati per il risanamento".
Quello che preme di più sottolineare a Fassino è che questi 16 miliardi ‘sacrificati’ “i Comuni li spendono per tenere aperti asili e scuole materne, per svolgere servizi di assistenza domiciliare agli anziani e per la tutela dell’ambiente, o per garantire trasporti pubblici, tutte politiche che servono allo sviluppo ed ai cittadini”.
Tutto questo a fronte di ‘tagli’ ai bilanci dello Stato non soltanto minori rispetto all’effettiva loro incidenza debitoria, “ma che spesso – denuncia Fassino – sono rimasti soltanto sulla carta, mentre i Comuni hanno dovuto pagare ben oltre il peso percentuale del loro debito su quello complessivo”. Per questo secondo il presidente Anci “è giunto il momento di fare di più verso coloro su cui si è fatto meno, le amministrazioni centrali dello Stato”.
Da parte loro i Comuni sono pronti a fare la loro parte come fatto in questi anni. “I sindaci non hanno avuto bisogno di un commissario alla spending review per iniziare a tagliare gli eccessi della spesa corrente”, precisa Fassino che riconosce anche la necessità di una riflessione sul tema delle municipalizzate.
“Abbiamo proposto un tavolo comune Stato-enti locali per arrivare a criteri condivisi. Ma accanto ad un tetto alle partecipazioni comunali, occorre immaginare un pacchetto di incentivi e di misure che – conclude Fassino – accompagnino i processi di dismissione”. (gp)