- Agosto 31, 2017
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Il presidente Anci ad Avvenire: “Inefficienze amministrazioni non ricadano sui cittadini, da Anci protocollo su procedure uniformi”
“A pagare le inefficienze e i ritardi di certe amministrazioni non possono essere i cittadini....“A pagare le inefficienze e i ritardi di certe amministrazioni non possono essere i cittadini. Ma il Paese non può essere ostaggio di coloro che non hanno potuto o voluto mettersi al passo con i tempi”. Lo dichiara Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari, intervistato dal quotidiano l’Avvenire sull’applicazione delle nuove norme sui vaccini.
“Per facilitare la vita delle famiglie e del personale scolastico – spiega Decaro – l’Associazione (che aveva sollevato il problema tra i primi fin da Ferragosto chiedendo un sistema che uniformasse le procedure ndr) ha messo a punto un protocollo che impegna i ministeri della Salute e dell’ Istruzione, la Conferenza delle Regioni e l’Anci ad una collaborazione efficace per produrre i certificati necessari all’ iscrizione dei bambini a scuola, senza nessun onere per i genitori”.
Il protocollo prevede che le scuole trasmettano i nomi degli iscritti alle Asl, che queste ultime effettuino le necessarie verifiche e che inviino i certificati alle scuole. Ma “se alcune Asl non sono ancora in grado di garantire lo scambio per via digitale, vorrà dire che utilizzeranno un supporto cartaceo”, spiega Decaro.
Quanto poi all’avvio effettivo dello scambio dei dati, il presidente Anci ribadisce la tesi dei Comuni: “Tutti saranno obbligati a usare questo sistema a partire dall’anno scolastico 2019/2020 ma la legge non vieta che chi è in grado di farlo, già adesso lo faccia”.
Infine, sulla decisione del governo di consentire l’autocertificazione delle vaccinazioni e di fissare al 10 marzo 2018 la data ultima per la sua sostituzione con i documenti ufficiali, Decaro afferma: “Resta il fatto che in mancanza di questa documentazione i piccoli che frequentano gli asili nido e le scuole dell’infanzia saranno allontanati dalla scuola a metà anno. Cosa impensabile ed evitabilissima. Sarebbe bastato escludere la possibilità dell’autodichiarazione e pretendere i certificati vaccinali fin da subito. E non pretenderli dai genitori, ma dalle Asl”. (gp)