• Luglio 8, 2013
di anci_admin

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Il 23 Ottobre a Firenze la XIII Conferenza nazionale, Guerra: “Contesto delicato, appuntamento da non mancare”

E’ prevista per mercoledì 23 ottobre a Firenze, nell’ambito della XXX Assemblea a...
Il 23 Ottobre a Firenze la XIII Conferenza nazionale, Guerra: “Contesto delicato, appuntamento da non mancare”

E’ prevista per mercoledì 23 ottobre a Firenze, nell’ambito della XXX Assemblea annuale dell’Anci, la XIII Conferenza Nazionale di tutti i Piccoli Comuni italiani.
“La condizione generale dei Comuni, che oggi assomma tagli e incertezze sia ordinamentali che finanziari, è ormai insostenibile. Al contempo, e in relazione alla legge di stabilità, è necessario dare concretezza alla prospettiva di revisione e superamento del patto interno di stabilità. Non a caso, tra le misure urgenti discusse durante l’incontro con il Governo, abbiamo fortemente ribadito la necessità di escludere già dal 2013 i piccoli Comuni dal Patto interno”, ha dichiarato il Coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, Mauro Guerra.
“La centralità del ruolo dei Piccoli Comuni per la ripresa economica ed il mantenimento del presidio del nostro Paese non può e non deve essere messa in alcun modo in discussione o di fatto indebolita – continua Guerra – perché a rischio c’è la tenuta del 54% del territorio nazionale e delle sue irripetibili identità. Anche attraverso il rafforzamento dei servizi al cittadino e non certo con lo ‘smantellamento’ di scuole, sanità, viabilità e uffici postali, può essere ancora garantita e incentivata la presenza dell’uomo nelle aree più svantaggiate, con evidenti benefici anche di carattere economico per l’intera nazione”.
Nel corso del lungo periodo di incertezza ancora in atto, l’Anci è riuscita tuttavia a realizzare alcuni primi risultati, come la rimozione dell’obbligo diversificato – previsto dal famigerato art.16 – per i Comuni con meno di 1000 abitanti rispetto a quelli tra 1000 e 5000 abitanti, in ordine alle funzioni da gestire in forma associata; la possibilità, per tutti i Comuni con meno di 5000 abitanti (sotto o sopra i 1000) di scegliere liberamente come gestire in forma associata le funzioni, attraverso Convenzioni o Unioni ai sensi dell’art. 32 del Testo unico, o ancora attraverso le Unioni speciali nate ai sensi dell’art. 16 (perché il Governo aveva inteso mantenerle ma almeno ora come opzione facoltativa); la conferma della possibilità per le Regioni di derogare ai limiti demografici minimi fissati dall’art. 16 e da raggiungere con le gestioni associate; la riserva del 50% degli spazi finanziari del Patto verticale regionale incentivato ai piccoli Comuni che ha oggettivamente attenuato e in qualche caso annullato gli effetti del Patto; il programma di 100 milioni di euro per investimenti nei piccoli Comuni; il rinvio dell’obbligo della Centrale unica di committenza per coordinarlo almeno con i termini previsti per la gestione associata obbligatoria delle funzioni fondamentali.
“Condivido pienamente le parole del neo presidente Anci, Piero Fassino, già espresse con lettera del 23 luglio a tutti i Comuni italiani in occasione dell’Assemblea di Firenze, ovvero che per andare avanti ed ottenere ancora di più è fondamentale la partecipazione di tutti gli amministratori, per riuscire ad offrire una sintesi politica ed istituzionale organica e compiuta delle proposte dei Comuni per il Paese. L’appuntamento di Firenze, in questo contesto particolare, è quindi occasione primaria per offrire un concreto contributo in tal senso” conclude il Coordinatore nazionale. (com)