- Giugno 17, 2021
Accadde in città
Il 17 giugno 1905 il primo volo del dirigibile Italia da Schio. Il ricordo del sindaco Orsi
Tra sperimentazioni e fallimenti non mancarono crisi e difficoltà, sia tecniche che finanziarie per sostenere il progetto. “In quell’epoca – spiega Orsi - non si credeva o investiva sufficientemente nell’Aeronautica, tanto che lo stesso Conte Almerico creò un’Associazione ad hoc per raccogliere fondi cui partecipò anche la Regina Margherita
“Il primo dirigibile italiano, un’impresa e un esempio di innovazione tecnologica realizzata nel nostro territorio”. Così il sindaco di Schio, Valter Orsi a 116 anni dal primo volo dell’aeronave che ha rappresentato una sfida lanciata dal Conte Almerico Da Schio, uno scienziato che con passione dedicò i suoi studi all’astronomia e alla meteorologia.
Si deve al Conte, al suo impegno e alla sua tenacia la progettazione e realizzazione del dirigibile, la costruzione fu invece affidata alla Brigata Specialisti del Genio.
Tra sperimentazioni e fallimenti non mancarono crisi e difficoltà, sia tecniche che finanziarie per sostenere il progetto. “In quell’epoca – spiega Orsi – non si credeva o investiva sufficientemente nell’Aeronautica, tanto che lo stesso Conte Almerico creò un’Associazione ad hoc per raccogliere fondi cui partecipò, con un sostegno non solo finanziario, anche la Regina Margherita”, che si dimostrò sempre sua alleata.
Custodito in una rimessa costruita per l’occasione, il 17 giugno 1905 il dirigibile si alzò in volo per il primo giro di prova che partì dalla fattoria Caussa, alla periferia di Schio. Viaggiava in cielo la prima aeronave che avevano battezzato Italia, un dirigibile con una lunghezza di 39 metri e una circonferenza di 25. I tre passeggeri, il Conte Almerico, il tenente Ettore Cianetti e il meccanico Bottazzi, salutarono l’impresa alla presenza della Regina Margherita e della folla che assisteva al volo.
“Da quell’impresa – conclude il sindaco Orsi – è trascorso molto tempo, ma nel nostro territorio è rimasta la stessa determinazione e volontà nell’operare che portarono il Conte Almerico a raggiungere, con forza e fermezza, il suo obiettivo”.