- Settembre 19, 2025
Piccoli Comuni
I temi trattati a Paciano nell’incontro organizzato da Anci Umbria sulle aree interne
"Il ruolo dei Piccoli Comuni nelle strategie per il futuro delle aree interne". La cronaca della giornata
Politiche abitative, lavoro, servizi e la necessità di arginare il fenomeno dello spopolamento: sono questi alcuni degli argomenti di cui si è discusso parlando de “Il ruolo dei Piccoli Comuni nelle strategie per il futuro delle aree interne”, l’iniziativa, organizzata da Anci Umbria e dal Comune di Paciano, che si è tenuta giovedì 18 settembre presso la sala Baldeschi del Comune di Paciano. Un tema molto caldo visto che 59 Comuni umbri – suddivisi in 5 zone – su 92 sono inseriti nelle aree interne. Molti stati gli amministratori presenti, tra gli intervenuti anche Simona Meloni, assessore regionale al Pnrr, alle politiche agricole e agroalimentari, alla montagna e alle aree interne, ai parchi e ai laghi, al turismo e allo sport, Cristian Betti, consigliere regionale, Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia e Sindaco di Gualdo Tadino. Tanti anche gli interventi spontanei, a dimostrazione dell’interesse del tema.
L’incontro è stato aperto e moderato da Federico Gori, presidente di Anci Umbria, che ha sottolineato l’importanza di questo momento di confronto tra tutte le aree interne della Regione. “L’iniziativa – ha spiegato – nasce dall’esigenza di costruire un modello unitario e condiviso, individuando tematiche prioritarie che dovranno tradursi in azioni concrete per tutti i territori. Siamo consapevoli delle difficoltà che caratterizzano le aree interne, ma vogliamo affrontarle con lungimiranza, trasformandole in opportunità. Questo percorso rappresenta un’occasione di approfondimento serio, con uno sguardo positivo sulle sfide che ci attendono”. Gori ha rimarcato, inoltre, il ruolo di Anci Umbria e della Regione, sottolineando la disponibilità a farsi interpreti delle esigenze dei Comuni, a fornire supporto tecnico e a fungere da veicolo di informazione in questo importante cammino condiviso. “Con questo lavoro – ha concluso – vogliamo tracciare linee chiare, che vedranno i Comuni protagonisti dei prossimi passaggi”.
“L’obiettivo di questo incontro – ha rimarcato Luca Dini, sindaco di Paciano, portando i saluti istituzionali – è quello di proporre idee il più concrete possibile. Questa iniziativa nasce con l’intento di valorizzare i piccoli Comuni dentro ad un contesto sempre più dinamico e difficile sotto tanti punti di vista. È importante fissare l’attenzione sui servizi e su tutte quelle attività che devono essere valorizzate per poter mantenere un presidio territoriale fondamentale”.
“Parlare di piccoli comuni e strategie delle aree interne è centrale”, ha sottolineato anche Remiglio Venanzi, sindaco di Polino e coordinatore dei Piccoli Comuni di Anci Umbria. “Dobbiamo entrare nello specifico – ha proseguito – senza perdere tempo, così come detto dal sindaco Dini. Ognuno di noi è portatore di interessi comuni e individuali. È necessario capire gli assi strategici per ogni area, non basta portare un piccolo contributo. I nostri Comuni hanno bisogno di norme che agevolino e snelliscano le amministrazioni”.
Intervenendo nel panel “Il ruolo dei piccoli Comuni nella generazione delle aree interne” , Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro e Coordinatore Nazionale Anci Piccoli Comuni, ha dichiarato: “Il lavoro che stiamo portando avanti come Anci è in linea con questo incontro: crediamo, infatti, che rigenerare i piccoli Comuni significhi rigenerare l’intero Paese. Stiamo cercando di fare rete e girare i territori per portare la voce della Consulta nazionale ed ascoltare, con l’obiettivo di raccogliere idee e proposte che porteremo a casa e su cui ci lavoreremo. Un’altra cosa che ci ha fatto piacere è stata la lettera che ci hanno inviato i Vescovi italiani sulle aree interne, che è in linea con quanto sostenuto da Anci, soprattutto per il contrasto allo spopolamento, e con cui l’associazione dei Comuni collabora da tempo. Parliamo di politiche concrete, strutturali e condivise, per attrarre nuovi residenti, sostenere giovani, famiglie, lavoratori e turisti, rafforzare le attività economiche di prossimità, migliorare la qualità della vita di chi già vive nei piccoli comuni. Ne è un esempio anche il protocollo d’intesa tra Anci ed Inps, volto a ridurre il divario digitale, garantire accesso ai servizi essenziali anche nei territori più marginali e rafforzare la rete di welfare locale, permettendo ai Comuni di essere l’interfaccia diretta per i cittadini. Tutto questo è solo una piccola parte della nostra Agenda Controesodo, che presenteremo alla prossima Assemblea nazionale Anci, in programma a Bologna dal 12 al 14 novembre prossimi”.
Subito dopo sono intervenuti i 5 rappresentanti delle aree interne dell’Umbria per parlare di “Le strategie territoriali in atto: il punto sulle aree interne in Umbria. Esperienze di governance locale nei territori delle aree interne umbre: criticità punti di forza e prospettive”. Ha aperto la carrellata degli interventi Roberta Tardani, delegata Anci Umbria aree interne e sindaca di Orvieto, capofila area interna Sud Ovest Orvietano: “È stata la prima costituita in Umbria, formata da 51mila abitanti e 19 Comuni, e viviamo questo tema dello spopolamento come il più grave che possiamo avere”. Tardani ha poi proseguito sottolineando la necessità di migliorare l’attuale strategia delle aree interne per sostenere lo sviluppo dei territori: a partire dai trasporti, la cui carenza fa perdere attrattività residenziale, per proseguire con i servizi, dedicandoli a tutte le fasce d’età.
Antonino Ruggiano, sindaco di Todi, capofila area interna Media Valle Del Tevere, ha sottolineato che “siamo tutti convinti dell’importanza della politica di coesione europea e di fare un gruppo coeso a livello europeo. C’è bisogno di una politica che uniformi quello che c’è. Siamo tutti consapevoli di questa importanza ma credo che la costruzione della strategia delle aree interne debba partire dal basso, dai singoli Comuni portatori di esigenze diverse. La realtà è che non possiamo affidarci ai soli Fondi e momenti come questo devono essere di riflessione per capire cosa fare, dobbiamo iniziare ad avere una visione più ampia”.
Marco Emili, vicesindaco di Cascia, presente per l’area interna Valnerina, ha detto: “Per noi è difficile lavorare sulla programmazione in situazione di emergenza. Se non c’è una struttura solida non si va da nessuna parte. Ogni tanto dobbiamo fare il punto della situazione ed individuare gli obiettivi che ci prefiggiamo. Anche i Piccoli Comuni sono importanti per curare il nostro territorio, che altrimenti non sarebbe così bello. Dobbiamo salvaguardare alcune zone e preservare l’aspetto rurale, importante per attrarre turismo verso la nostra regione”.