• Novembre 19, 2013
di anci_admin

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I sindaci a Letta: “Service tax, per compensare gettito Imu un miliardo non basta”

Sulla cosiddetta service tax “le aliquote previste e il miliardo di compensazione assegnato ai...
I sindaci a Letta: “Service tax, per compensare gettito Imu un miliardo non basta”

Sulla cosiddetta service tax “le aliquote previste e il miliardo di compensazione assegnato ai Comuni, sulla base dei dati a nostra disposizione, non riescono a garantire per molti Comuni l’equivalente del gettito” relativo al 2013. “Va pertanto definita una soluzione che assicuri a tutti i Comuni parità di risorse e la conservazione di una leva fiscale autonoma potenzialmente attivabile, anche al fine di evitare tagli occulti non più sopportabili”. Lo scrive il presidente dell’Anci Piero Fassino, in una lettera inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta, con la quale viene chiesto al premier un “approfondimento” su tutte le questioni ancora aperte per il comparto dei Comuni, che si traduca “in un accordo tra Anci e Governo” in vista dell’approvazione della Legge di stabilità.
Nella stessa lettera Fassino sottolinea “l’urgenza dell’adozione del provvedimento sulla seconda rata Imu abitazione principale, che abbia una copertura che tenga conto anche delle aliquote deliberate da molti Comuni nel 2013 – tra i quali Roma e Milano – in assenza della quale si produrranno gravi problemi di bilancio e che contenga una tempistica per l’erogazione della compensazione  che consenta ai Comuni di avere entro i primi giorni di dicembre la provvista finanziaria gia’ disponibile’’.
Quindi il presidente dell’Anci ricorda le proposte dei Comuni sugli altri nodi da sciogliere: bene l’allentamento del Patto di stabilità sul 2014, dice il Presidente, ma al contempo l’Anci evidenzia “l’opportunita’ di correggere la norma, al fine di scrivere una regola per il riparto degli spazi finanziari, che consenta effettivamente una ripresa dell’attivita’ di programmazione degli investimenti. A tal fine – sottolinea – e’ necessario prevedere una riduzione strutturale degli obiettivi finanziari, lasciare autonomia ai Comuni di scegliere quali investimenti attuare, assegnare una percentuale maggiore ai Comuni rispetto alle Province modificando quanto previsto dalla norma e infine dare una prospettiva triennale all’allentamento, in modo da dare un segnale serio e duraturo ai territori, e consentire un programma pluriennale degli interventi’’.
Altro capitolo quello che riguarda il Patto per i piccoli Comuni. In questo caso, spiega Fassino, “i riscontri che stiamo registrando, in quest’anno di prima applicazione, evidenziano una significativa difficolta’ gestionale di regole assai complesse, nonche’ una effettiva paralisi della spesa in conto capitale’’.
E se la previsione della Legge di stabilità è quella di introdurre vincoli finanziari più stringenti anche per le cosiddette società partecipate dei Comuni, Fassino ritiene “assolutamente condivisibile la necessita’ di delineare un quadro di regole che pongano obiettivi di massima efficienza ed economicita’, obiettivo che ripetuti provvedimenti in questi anni hanno perseguito e non raggiunto. L’errore di fondo – evidenzia però il Presidente – e’ porre regole uniformi e troppo drastiche e di fatto inapplicabili a realta’, settori, situazioni societarie differenziate. A tal proposito, abbiamo riformulato la disposizione prevedendo un sistema di regole a regime, con eventuali piani di rientro e relativo corredo sanzionatorio a carico delle societa’, stabilendo le necessarie deroghe per quei settori vitali quali quello culturale, socio assistenziale ed educativo, servizi scolastici e per l’infanzia, esclusioni peraltro di recente confermate in altro provvedimento approvato dal Parlamento’’.
Infine Fassino richiama l’attenzione del Premier su un tema ‘’da troppo tempo non risolto relativo alla fissazione di un regime stabile in materia di riscossione da parte dei Comuni, peraltro sempre di piu’ cruciale, in una fase di razionalizzazione della spesa, di riduzione delle entrate e di alleggerimento della pressione fiscale per tutti i contribuenti, tema su cui l’Anci ha lavorato insieme all’Agenzia delle entrate, concordando una proposta’’. (mv)