- Giugno 10, 2014
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I nuovi sindaci – Galimberti (Cremona): “Per futuro guardiamo a Milano ed al rapporto con la ‘vicina’ Emilia”
Sulla sua vittoria aveva messo una pesante ipoteca già al primo turno avendo staccato il sind...Sulla sua vittoria aveva messo una pesante ipoteca già al primo turno avendo staccato il sindaco uscente, Oreste Perri, di quasi 13 punti. Gianluca Galimberti, 45 anni del centrosinistra, è il nuovo primo cittadino di Cremona: gestirà la città nei prossimi cinque anni partendo subito dall’emergenza lavoro.
“E’ stata una bella campagna elettorale di cui vado fiero. Sono partito dal territorio, tanti incontri e momenti di confronto, avevamo uno progetto, l’abbiamo perfezionato ascoltando e siamo stati premiati”, dice Galimberti da tempo impegnato nel mondo del volontariato.
Le prime decisioni di governo riguarderanno il sostegno all’occupazione e allo sviluppo. “Sono due temi che ne sottendono altri, come l’Expo che significa per noi – sottolinea – alta formazione e ricerca in un territorio che esprime notevoli eccellenze nell’agroalimentare”. A questo si aggiunge la questione del “polo tecnologico, una delle partite da riprendere, intorno a cui ci sono spazi di lavoro per i giovani e occasioni di nuova impresa”. Il tutto però, dovrà “collocarsi all’interno di una cornice progettuale unitaria e che superi l’orizzonte temporale del 2015”, tiene a precisare Galimberti.
Un programma che, pur guardando con attenzione alla ‘calamita’ della metropoli milanese, non rinneghi comunque le specificità anche culturali del territorio. “Per Cremona è importante rafforzare il rapporto con Milano, cosa che significa soprattutto migliori collegamenti. Ma la città – sottolinea il neo sindaco – ha anche la responsabilità, in quanto al confine, di avviare un rapporto forte con l’Emilia Romagna. Ci sono progettualità culturali legate alla mobilità ed all’Expo che chiederanno una politica forte sovra regionale”.
Insomma, per Cremona un vero e proprio ruolo di cerniera territoriale, partendo dalla cultura e dalle problematiche legate all’utilizzo del grande fiume che scorre tra le due Regioni. “Per noi il progetto sul Po è centrale dal punto di vista naturalistico, dello sviluppo turistico e culturale. Per questo è importante – conclude Galimberti – che ne diventiamo protagonisti in correlazione non solo con la nostra sponda ma anche con quella emiliana”. (gp)