- Maggio 28, 2014
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I nuovi sindaci – Drei (Forlì): “La città può diventare polo logistica, rapporto tra Ue, Stato e Comuni va vissuto in modo diverso”
Non vuole perdere tempo il nuovo sindaco di Forlì, Davide Drei, eletto al primo turno con il ...Non vuole perdere tempo il nuovo sindaco di Forlì, Davide Drei, eletto al primo turno con il 54, 27 per cento dei voti. Reduce da un incontro in Prefettura è già al lavoro nella sede del Comune, “perché – dice al telefono – la vita dell’amministratore locale è sempre di corsa”.
Drei, già assessore al welfare nella giunta di centro sinistra uscente, ha idee chiare sul modello con cui rilanciare lo sviluppo del territorio. “Forlì ha tutte le potenzialità per diventare un polo della logistica: abbiamo importanti infrastrutture autostradali (la A14 e la E 45), siamo vicini al porto di Ravenna, all’interporto di Cesena, mentre per il nostro aeroporto c’è una cordata di operatori locali pronti ad investire. Da parte nostra – spiega – dobbiamo portare gli investitori a credere che qui c’è mercato e fare di tutto per svilupparlo”.
Nel programma del nuovo sindaco uno spazio importante lo occupa il modello di welfare cittadino creato negli anni scorsi. “Siamo un territorio ad elevato tasso di sussidiarietà ed abbiamo realizzato una grande partecipazione degli operatori sociali”, rivendica Drei. “Nei miei anni da assessore abbiamo cercato di parare i colpi della crisi, ma non si può tornare indietro rispetto agli investimenti ed ad un modello di forte partecipazione dei cittadini”.
Tra i progetti speciali da realizzare per Forlì, il nuovo primo cittadino ne immagina anche uno trasversale che riguarda giovani, lavoro e riqualificazione urbana: “L’idea che intendo sviluppare è quella di facilitare l’accesso al sistema produttivo per chi sta mettendo su famiglia, puntando soprattutto su di loro per la riqualificazione e la rivitalizzazione del centro storico”.
Quanto ai temi di interesse nazionale, Drei si augura che dal voto europeo si creino le premesse per “ripensare i vincoli ‘assurdi’ del patto di stabilità”. “Dobbiamo vivere il rapporto tra i livelli istituzionali superiori (Europa e Stato) ed enti locali in maniera diversa”, afferma. “Bisogna mettere gli enti locali nelle condizioni di essere premiati quando hanno una virtuosità o raggiungono obiettivi virtuosi specie di bilancio. Se vogliamo tornare a fare sviluppare i nostri territori – sottolinea – dobbiamo pensare tutto nell’ottica dell’investimento non del solo contenimento della spesa”. (gp)