• Dicembre 11, 2017
di anci_admin

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Health in the cities – Pella: “Salute al centro agenda dei sindaci per migliorare vita di cittadini e comunità”

“Il traguardo ambizioso che ci siamo posti è mettere al centro delle nostre agende la S...

“Il traguardo ambizioso che ci siamo posti è mettere al centro delle nostre agende la Salute, implementando in misura crescente azioni prioritarie per il miglioramento degli stili di vita e dello stato di salute del cittadino e delle nostre comunità”. Lo ha affermato Roberto Pella, vice presidente vicario dell’Anci e sindaco di Valdengo, parlando al convegno sulla salute nelle città, durante cui ministero della Salute ed Anci hanno sottoscritto il manifesto ‘Urban Health Rome declaration’ che definisce le quindici azioni per migliorare la salute nelle città.
Dopo aver ricordato l’azione condotta dall’Associazione sul terreno della promozione della Salute e dei corretti stili di vita, dal Manifesto ‘La salute nelle città: bene comune’, alla lettera aperta ai sindaci italiani, con l’invito all’azione per una maggior attenzione da adottare rispetto alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, Pella ha auspicato l’avvio di una nuova cultura delle relazioni istituzionali.
L’obiettivo dichiarato è quello di “affrontare il fenomeno dell’inurbazione secondo parametri e logiche interpretative che, pur se adeguati a retroterra ed esperienze locali diversi, abbiano come obiettivo comune l’implementazione di strumenti di partecipazione, di responsabilità e di governance, assunti come valore per la città”.
Tutto questo, secondo il vice presidente Anci, sarà possibile grazie alla messa in campo di alcuni strumenti mirati, inclusi tra gli impegni sottoscritti con la Carta. Ad iniziare dalla innovativa figura dell’Health City Manager, “che con un approccio multidisciplinare si porrà come principale interlocutore per le esperienze e le pratiche di sussidiarietà orizzontale. Il tutto – ha concluso il sindaco di Valdengo – finalizzato alla condivisione di progetti e di responsabilità nei confronti della coproduzione e gestione dei servizi, anche di quelli non convenzionali, generando spazi e occasioni di inclusione sociale”. (gp)