- Maggio 25, 2024
Politiche giovanili
Giovani tra lavoro, impresa e territorio: il workshop ANCI a San Biagio di Callalta per il Giro-E
Prosegue l’iniziativa di ANCI che si svolge alla partenza delle tappe del Giro-E, nell’ambito del più ampio programma di supporto e finanziamento a favore dei Comuni italiani, a valere sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili.
San Biagio di Callalta ha ospitato la penultima tappa dei workshop ANCI al Giro-E, la e-bike experience che si svolge sulle strade del Giro d’Italia. Ogni di incontro ha stimolato idee e riflessioni su come coinvolgere i giovani e creare per loro nuove opportunità occasione, in linea con gli obiettivi generali dell’iniziativa che si inserisce nell’ambito del più ampio programma di supporto e finanziamento a favore dei Comuni italiani, a valere sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili.
I lavori di giovedì 23 maggio a San Biagio di Callalta sono stati incentrati su tre parole chiave: Lavoro, Impresa e Territorio, con i temi del ricambio generazionale e della cooperazione da intendere come risorse per salvaguardare il tessuto economico e valorizzare le comunità.
La giornata è stata aperta dal saluto della Sindaco di San Biagio di Callalta e delegata a Sport e Salute del Coordinamento Nazionale ANCI Giovani, Valentina Pillon, giovane amministratrice che ha inoltre partecipato alla tappa del Giro-E con la maglia del team ANCI confermando la propria prossimità al mondo dello sport (è stata campionessa del mondo di pattinaggio artistico nel 2017): “Questa giornata rappresenta un grande momento di festa per la comunità. Siamo contenti di avere al nostro fianco ANCI perché continua a proporre iniziative per promuovere un sano stile di vita, sport e maggiore sostenibilità, a stretto contatto con i Comuni italiani. È una opportunità che abbiamo voluto cogliere perché cerchiamo di farci portavoce di messaggi positivi”.
A coordinare l’incontro è stato Sergio De Marco, Vice Sindaco e Assessore con delega alle Attività produttive del Comune di San Biagio di Callalta: “Abbiamo voluto fortemente questa giornata perché crediamo nei valori trasmessi dal Giro d’Italia, nella sostenibilità, nello sport, nei grandi eventi e in ciò che portano sui territori e per le nuove generazioni. Quelli dello sport sono valori mutuabili nel mondo dell’impresa: sacrificio, spirito di squadra, senso di appartenenza al gruppo, e quindi alla comunità. Il workshop dopo la partenza della tappa ha approfondito i temi di lavoro, impresa e territorio, coinvolgendo amministratori e giovani imprenditori chiamati a raccontare la propria esperienza nel mondo dell’impresa, con un focus sul ricambio generazionale, la collaborazione tra territori e il legame tra giovani e impresa”.
Il primo blocco di interventi ha coinvolto i numerosi amministratori presenti in sala: Federico Caner, Assessore al Turismo Regione Veneto; Lucas Pavanetto, Consigliere regionale del Veneto e Presidente del Consiglio comunale di Jesolo; Rossella Cendron, Sindaco del Comune di Silea; Paolo Galeano, Sindaco di Preganziol; Cristiano Mosole, Sindaco di Breda di Piave; Nadia Zanchin, Sindaco di Eraclea; Paola Roma, Sindaco di Ponte di Piave, e Matteo Buso, Assessore di Ponte di Piave; Danilo Mazzon, Assessore di Ponzano Veneto; Stefano Lucarelli, Assessore di Casale sul Sile; Simone Cereser, Assessore di San Donà di Piave; Martina Borin, Assessore di Jesolo.
Uno spazio è stato dedicato anche a quelle realtà locali che hanno supportato il Comune di San Biagio di Callalta nell’obiettivo di portare il Giro-E sul territorio comunale, come BCC Pordenonese e Monsile, VBN SpA, De Vidi Vittorino, Impresa Coletto, LeRoy Merlin e Centro Commerciale Tiziano.
Significativi gli interventi di giovani imprenditori del territorio presenti in sala. Tra questi Diletta Scandiuzzi, che ha suggerito l’importanza di avvicinarsi anche all’ambito culturale con approccio imprenditoriale, affinché la cultura possa essere salvaguardata, valorizzata e, al tempo stesso, opportunità di lavoro per le giovani generazioni
Concetto ribadito da Marta Golfetto, rappresentante della Pro Loco di San Biagio di Callalta: “Siamo attivi per sostenere la promozione del territorio dal punto di vista ricreativo, culturale, enogastronomico e non solo. Collaboriamo fattivamente con l’amministrazione comunale per organizzare eventi, tra cui domenica una nostra ‘biciclettata’ che vede più di 200 partecipanti. Pedaliamo toccando le cantine del territorio, c’è la partecipazione dell’amministrazione e di tante famiglie che possono così conoscere meglio le eccellenze del nostro territorio”.
Un giovane imprenditore è Gabriele Vazzoler, che con il fratello Leonardo da un paio di anni ha rilevato l’azienda di famiglia, la Bottega Vazzoler di fabbri forgiatori, che oggi è così rappresentata dalla terza generazione: “Abbiamo voluto prendere in mano questa realtà perché vorremmo dare un nuovo futuro a un’arte che spesso viene considerata appartenente a un’epoca passata o riservata a persone specializzate. Crediamo invece possa avere un futuro roseo e infatti il primo obiettivo raggiunto è una mostra attualmente in corso al Palazzo dei Trecento a Treviso, dove stiamo proponendo due opere di arredamento in ferro battuto che sono il primo esempio di evoluzione e innovazione di quest’arte, in collaborazione con l’architetto Luciano Setten”.
Al tavolo di lavoro anche l’esperienza di altri imprenditori come Stefano Stocco, che con il fratello è titolare del Sabena Calzaturificio, azienda che da cinquant’anni realizza calzature da ciclismo per importanti aziende del settore e per i propri marchi: “Siamo orgogliosi di avere operai italiani in azienda, abbiamo scelto di non delocalizzare e riteniamo sia importante proteggere e valorizzare l’esperienza italiana della manifattura, anche investendo sui giovani che oggi hanno ‘timore’ ad avvicinarsi alla professione di ‘operaio’, estremamente dignitosa: se in Italia siamo stati i primi a fare certi prodotti è perché il Made in Italy nasce dalla passione e dalla voglia di fare le cose bene, che in tutto il mondo ci riconosce”.
Il focus sulle attività imprenditoriali sul territorio è stato completato da altri significativi interventi. Paolo Rossi, Vice Presidente di Confimprese Italia per Treviso e Provincia, associazione nata nel 2016 (da un anno sul territorio) e che oggi conta complessivamente su 80 sedi territoriali con 25.000 iscritti, che spiegato l’importanza di fare sistema tra piccole imprese e liberi professionisti, perché ‘nessun imprenditore è un’isola’, anche coinvolgendo le nuove generazioni per far comprendere loro, ai primi passi nel mondo del lavoro, l’importanza della collaborazione.
Nel corso del workshop, il concetto di rete e di collaborazione emerge anche dall’esperienza nata nel 2023 per rilanciare le attività commerciali e turistiche del territorio, in cui l’amministrazione crede molto e che rappresenta una opportunità per i giovani per un nuovo modo di fare commercio. A parlarne è stato Federico Marzari, manager del “Distretto del Commercio” di San Biagio di Callalta: “In un momento storico in cui dobbiamo cambiare l’offerta commerciale e ingaggiare nuove formule, abbiamo lanciato questo progetto ambizioso, in attesa del riconoscimento da parte della Regione Veneto per poter poi partecipare a bandi e progetti, con ricadute sul territorio e per affrontare così i temi in maniera più concreta”.
In tema di cooperazione, gli interventi di Laura Giacomini, che per Legacoop Veneto si occupa della promozione dell’innovazione del modello cooperativo, e Michele Pellegrini, coordinatore dell’area Treviso Belluno per Legacoop Veneto, hanno portato al tavolo di lavoro una testimonianza rispetto al modello cooperativo, particolarmente apprezzato dai giovani imprenditori per i suoi principi, e il racconto di giovani realtà del territorio. Numerose le altre realtà invitate, come Confartigianato San Biagio e Confcommercio.
In un territorio legato alle proprie origini e tradizioni, è significativa anche l’esperienza di Vittorino De Vidi, titolare dell’azienda “Da Vittorino”, nata nel 1970 e oggi portata avanti dalla seconda generazione della famiglia De Vidi: “Tutto è nato dall’impegno dei miei genitori, proprio nell’anno in cui sono nato. All’inizio l’esercizio era sia panificio che caffetteria, poi ci siamo evoluti, prima come birreria e pub del paese, poi acquisendo il terreno confinante e rinnovando ancora con panetteria, salumeria, market, ristorazione, caffetteria e cornetteria, fino al settore pasticceria avviato nel 2022. Oggi ristorazione e pasticceria sono il nostro core business e cerchiamo di mantenere uno standard alto sulle materie prime, valorizzando prodotti che ci identificano nel mondo come asparagi e radicchio. Crediamo tanto nei giovani, che finora sono sempre stati un valore aggiunto per aiutarci a rinnovarci sempre di più”.
Vittorino è fratello di Alvise De Vidi, molto conosciuto nell’ambito dello sport paralimpico, avendo partecipato a sette edizioni delle Paralimpiadi collezionando numerose medaglie, anche d’oro, in diverse discipline. La testimonianza di Alvise De Vidi, che ha condiviso la storia della famiglia e sua personale, racchiude in pieno lo spirito dello sport come infrastruttura sociale.
“Il nostro papà era grande tifoso di ciclismo e di Coppi – ha spiegato Alvise De Vidi – e, per avviare un movimento sportivo, aveva fondato nel 1972 il Pedale Pro Olmi, per dare modo ai bambini di avvicinarsi al ciclismo. Negli anni di massima espansione ci sono stati anche oltre 80 ragazzini, tra cui spicca Giorgio Furlan, poi vincitore di Milano-Sanremo e altre importanti gare. Anche io ero ciclista fino ai 17 anni, quando un incidente ha cambiato la mia vita. Nel 1986 ho iniziato l’attività paralimpica partecipando alle Paralimpiadi di Seul 1988, con una lunga carriera fino a Rio de Janeiro 2016. Ho iniziato con il nuoto, ma è nell’atletica leggera che ho ottenuto i migliori risultati. Sono stato anche tra i fondatori del rugby in carrozzina in Italia e ho giocato anche a tennistavolo. Ho partecipato anche a maratone importanti, tra cui ricordo quella di New York nel 2002. Nella mia esperienza da atleta, aver vissuto così tante esperienze nel mondo è forse il premio più importante che ho ottenuto, nonostante quello che mi è successo”.
La giornata si è chiusa con la survey che Nativa e ANCI stanno proponendo in ogni tappa per poter raccogliere dati utili per misurare gli impatti economici e sociali del Giro d’Italia in termini di coinvolgimento dell’ecosistema della popolazione giovanile locale. Tra le sollecitazioni emerse dai workshop, quella di un maggior coinvolgimento diretto dei giovanissimi e delle scuole nelle attività di ANCI nella grande manifestazione ciclistica.
Anche da San Biagio di Callalta è partita una tappa del Giro-E a cui ha partecipato un team ANCI, capitanato dall’ex sciatore Giorgio Rocca e composto da Amministratori locali e Ambassador del territorio, a partire dalla Sindaco Valentina Pillon, che hanno così potuto vivere l’esperienza di percorrere gli ultimi chilometri della tappa del Giro d’Italia.