• Settembre 25, 2015
di anci_admin

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Giornate Polizia locale – Accoglienza e protezione vittime violenza: un lavoro di rete tra gli attori coinvolti

“E’ necessario che nel nostro Paese si affermi una cultura del rispetto, della non viole...

“E’ necessario che nel nostro Paese si affermi una cultura del rispetto, della non violenza, del riconoscimento delle differenze. Rientra tra le priorità dell’ANCI quella di promuovere iniziative finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza e per la promozione di una cultura del  rispetto della figura femminile”.
Così Antonio Ragonesi Responsabile Area Relazioni internazionali, Sicurezza, Legalità e Diritti civili, Territorio e Infrastrutture, Ambiente e Protezione civile ANCI, nel suo discorso introduttivo al seminario La violenza maschile contro le donne che si è svolto oggi a Riccione nell’ambito della 34° edizione delle Giornate della Polizia locale. Per Ragonesi “i Centri Antiviolenza e il servizio sociale rappresentano una rete indispensabile per intercettare situazioni di malessere e disturbo, spesso non manifeste, e per accompagnare la vittima ad interrompere il ciclo di violenza e ad intraprendere quel lungo cammino di integrazione sociale che potrà condurla a realizzare pienamente il suo percorso verso l’autonomia economica, abitativa ed assistenziale”. Ma il passaggio fondamentale sarà di “puntare sulla prevenzione, rinsaldare la forte collaborazione già in atto tra la Polizia municipale e i servizi sociali, tutelando la vittima di abusi e i minori che condividono queste situazioni di disagio, al fine di riscostruire una condizione di equilibrio all’interno del nucleo familiare. In questo scenario – ha aggiunto il responsabile ANCI – si dovrà puntare molto sulla formazione degli operatori di Polizia locale in modo che di fronte alla vittima siano in grado di intervenire in modo adeguato, offrendo attenzione e supporto, anche in stretta collaborazione con le associazioni che lavorano nel campo della tutela delle donne vittime di violenza”.    
Secondo Nadia Somma portavoce D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza “il Protocollo di intesa firmato nel 2013 tra ANCI e la Rete è stato un importante punto di partenza per la realizzazione di progetti e interventi finalizzati a colmare le lacune e le problematiche che impedivano all’Italia di rispettare le direttive internazionali. Le Linee guida per i servizi sociali, previste nel protocollo – ha aggiunto – stanno gettando le basi per condividere le pratiche e la conoscenza del problema della violenza contro le donne favorendo la collaborazione e la sinergia degli interventi tra i Centri antiviolenza e i servizi sociali”.
A fare luce sul fenomeno della violenza maschile contro le donne e sulla tutela legale è invece intervenuta Elena Biaggioni Avvocata, Garante dell’Associazione nazionale D.i.re, Referente del Centro Antiviolenza di Trento e parte della Rete delle Avvocate dei Centri Antiviolenza D.i.re, che ha evidenziato come “gli strumenti esistenti nella loro applicazione possono essere condizionati  dagli stereotipi che impediscono il riconoscimento della violenza”. Biaggioni ha anche illustrato la vasta panoramica degli strumenti legali di contrasto alla violenza maschile contro le donne e di tutela della vittima: “gli strumenti civili, penali ed amministrativi previsti dall’ordinamento italiano” troppo spesso frenati da “limiti socio-culturali che possono impedire la loro piena efficacia”. Secondo l’Avvocato di Trento “lo strumento giuridico può e deve essere uno strumento azionabile dalla donna per uscire in sicurezza da una situazione di violenza” a patto però che “venga utilizzato correttamente”. 
Sul ruolo della Polizia nelle operazioni di contrasto della violenza di genere è invece intervenuta Alessandra Bagnara, Vicecomandante della Polizia municipale di Ravenna e Presidente di Linea Rosa. “Gli studi e le disposizioni internazionali in tema di violenza contro le donne e i minori – ha detto – raccomandano che gli sforzi per combatterla non siano limitati alla realizzazione dei servizi di  sostegno alle vittime (centri antiviolenza, telefoni di aiuto, case rifugio), ma siano estesi alla sensibilizzazione, alla formazione e alla messa in rete di tutti gli enti e servizi operanti sul territorio, al fine di individuare la violenza, indirizzare, progettare e sviluppare insieme alle  vittime percorsi efficaci di uscita. Nel progetto di messa in rete riveste un ruolo di particolare importanza il coinvolgimento della Polizia Locale che, proprio in funzione della sua vicinanza ai cittadini e alle cittadine, si qualifica come osservatorio privilegiato per segnalare e intervenire in casi di violenza domestica”. Secondo Bagnara è anche importante “la vicinanza della Polizia Locale con i bambini, attraverso i servizi svolti all’esterno delle scuole, che consentono di instaurare con i piccoli e con i loro familiari una relazione capillare di fiducia. Questa vicinanza– ha aggiunto la Vicecomandante – può risultare fondamentale per lo svelamento della violenza assistita e per indirizzare le eventuali richieste di aiuto”.
Il Commissario del Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale di Torino Fabrizio Volpato, a proposito delle Linee guida adottate dal Nucleo nei casi di violenza di genere, dall’accoglienza della vittima all’ascolto, dall’informazione al sostegno e alla protezione, ha messo l’accento “sull’importanza di sviluppare una buona rete con i servizi sociali, i Centri Antiviolenza e tutti gli enti pubblici interessati e le Associazioni/Onlus che si occupano di violenza contro le donne”. Volpato, che dal 2009 si occupa di reati contro le fasce deboli, di maltrattamenti di donne e bambini, di violenze sessuali e di atti persecutori, ha spegato che “la mission deve essere l’accoglienza, l’ascolto, l’informazione, il sostegno e la protezione delle vittime,  uniti a comportamenti attivi degli operatori di polizia per evitarne la vittimizzazione secondaria. E’ necessario andare incontro alla vittima – ha concluso Volpato – che deve sentirsi rassicurata e supportata dalle istituzioni attraverso un’attività sinergica tra tutti gli attori della rete coinvolti”. (com)