- Settembre 12, 2016
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Giannini: “Comuni interlocutori sempre più attenti e attivi, portatori di una responsabilità educativa diffusa”
di Stefania Giannini* I Comuni e le scuole rappresentano le istituzioni più radica...
di Stefania Giannini*
I Comuni e le scuole rappresentano le istituzioni più radicate e più vicine alla storia quotidiana personale di ogni cittadino sin dai suoi primi passi. Costituiscono l’interfaccia più diretto dello Stato sul territorio e preparano e costruiscono la crescita di un Paese, sviluppando progetti e fornendo servizi e risposte.
Da questa ricchezza comune, da questa responsabilità congiunta nasce la necessità di una sintonia istituzionale e amministrativa profonda, fondata e alimentata su investimenti economici significativi e su innovazioni e cambiamenti all’altezza delle sfide del nostro tempo.
Siamo partiti dall’attenzione per l’edilizia scolastica, consapevoli che la seconda casa di ogni studente debba essere stabile, garantire sicurezza, liberare bellezza. Abbiamo messo in campo più di 7 miliardi di euro.
Sono stati finanziati più di trentamila interventi e circa la metà sono già conclusi anche perché attesi. Se quest’opera di ricostruzione civile prima ancora che infrastrutturale è stata e sarà un successo duraturo, sarà merito anche della prontezza dei sindaci che, agendo in prima linea, conoscono l’importanza della concretezza.
Non possiamo più permetterci opere incompiute e spazi abbandonati, né tantomeno progetti degli enti locali orientati alla crescita del territorio che non coinvolgano le istituzioni scolastiche.
Il modello di scuola aperta promosso da La Buona Scuola ci chiede infatti un impegno condiviso che metta le scuole al centro di ogni comunità, anche nelle periferie, nei nuovi centri.
Stiamo lavorando con investimenti formativi senza precedenti affinché il personale della scuola sia pronto a raccogliere questa sfida, ma sentiamo il bisogno di trovare nei Comuni interlocutori sempre più attenti e attivi, portatori anche loro di una responsabilità educativa diffusa.
L’inizio del nuovo anno scolastico coincide con l’ampliamento del progetto “Scuole al Centro”: solo tenendo aperte le scuole e popolandole insieme con le nostre esperienze e con il potenziamento delle discipline di base e non, potremo offrire ai nostri ragazzi un’alternativa alla strada, alla dispersione scolastica e all’abbandono.
Si tratta di un’azione che ha già riguardato 400 scuole di alcuni grandi Comuni e che ora vogliamo portare in 6.000 scuole italiane, grazie a circa 250 milioni di euro di fondi strutturali europei. Mi auguro che i Comuni siano parte di questa iniziativa insieme alle scuole per costruire insieme le precondizioni per la ricchezza sociale delle loro comunità.
Un auspicio di collaborazione a cui non può che accompagnarsi una nostra continua sensibilità operosa verso le esigenze degli enti locali.
*Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca