- Settembre 12, 2019
Educazione Civica
Giachi: “Opportuno rinvio a settembre 2020, si avvicini la legge alle proposte dei sindaci”
La presidente della Commissione Istruzione Anci e vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi sull'avvio della sperimentazione deciso dal ministro Fioramonti. “Ora adeguamenti tanto sulle modalità organizzative dell’ora di insegnamento in più, quanto sui contenuti recuperando temi segnalati dai Comuni”
“Come Anci abbiamo sostenuto, nella nota inviata al presidente del CSPI, la decisione di non avviare la sperimentazione dell’insegnamento dell’Educazione civica. La via individuata dal precedente governo rappresentava solo un modo per anticipare l’applicazione di una legge che, volendo perseguire un obiettivo giusto, lo faceva tuttavia nel modo sbagliato. Ci auguriamo che l’anno di tempo possa servire a migliorare la legge avvicinandola alla proposta dei sindaci e dei territori”. Così la presidente della Commissione Istruzione, Politiche educativa ed edilizia scolastica dell’Anci e vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi, sulla decisione del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che si è uniformato al parere del Consiglio superiore della Pubblica istruzione che ha detto no alla sperimentazione, già da quest’anno, dello studio obbligatorio dell’Educazione civica, partendo da settembre 2020 .
Secondo Giachi, “pretendere una svolta educativa senza risorse per individuare gli insegnanti e formarli era ed è velleitario e inutile, tanto più che lo stesso Consiglio superiore ha evidenziato come i professori non sono stati formati e con questo si rischia che il percorso sia frettoloso e senza la valorizzazione che richiede”.
Da parte della rappresentante Anci arriva l’auspicio che questo anno sia utile per tarare meglio l’attuazione del provvedimento di legge, in linea con le proposte degli amministratori, quale componente indispensabile per avviare una forte collaborazione sui territori, come evidenziato nel parere del CSPI. Continua Giachi “Sia sulle modalità organizzative dell’ora di insegnamento in più, ma anche sui contenuti recuperando i temi dell’antidiscriminazione, e dell’integrazione delle differenze, oltre che della memoria civile”. Il tutto “valorizzando al massimo il lavoro degli amministratori locali il cui impegno – conclude Giachi – da Nord a Sud del Paese è stato decisivo per raccogliere le 100 mila firme necessarie a far arrivare in Parlamento la proposta di legge popolare promossa dall’Anci”.