• Settembre 12, 2016
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Giachi: “L’impegno dell’Anci per trasformare gli investimenti del Governo in azione amministrativa efficace”

di Cristina Giachi* Comincia l’anno scolastico e i Comuni sono alle prese con i suoi aspe...
Giachi: “L’impegno dell’Anci per trasformare gli investimenti del Governo in azione amministrativa efficace”

di Cristina Giachi*

Comincia l’anno scolastico e i Comuni sono alle prese con i suoi aspetti più concreti: la condizione degli edifici, le attività di supporto alla scuola, gli asili nido e le scuole dell’infanzia comunali. Si tratta di un patrimonio di attività e di servizi tra i più vicini e necessari ai nostri cittadini. Le famiglie hanno bisogno come non mai di sapere che i loro figli e figlie sono in buone mani, inseriti in strutture sociali che li facciano crescere bene, accuditi, ma soprattutto dove possano ricevere gli stimoli necessari a crescere come cittadini e cittadine in grado di affrontale le complessità del mondo. La scuola è un’incredibile sfida per le istituzioni e rappresenta spesso il primo interfaccia dello Stato. E’ l’istituzione con la quale vengono in contatto la maggior parte dei cittadini e nelle scuole dei Comuni ciò avviene spesso per la prima volta. Con la legge 107 su La buona scuola, e soprattutto con le deleghe in scrittura, le amministrazioni comunali si trovano di fronte a processi di profondo cambiamento e innovazione ed è per questo che con decisione hanno chiesto e chiedono al MIUR l’attenzione e il coinvolgimento necessari a mettere in campo politiche davvero efficaci. E’ necessario, infatti, tenere presente come gli edifici scolastici siano quasi sempre di proprietà degli enti locali che debbono curarne manutenzione e sicurezza. Con Anci abbiamo lavorato fin dal primo giorno di buona scuola per far sì che gli apprezzabili investimenti del Governo si traducessero in azione amministrativa efficace e continuiamo a chiedere di essere coinvolti nei processi di decisione sulla destinazione di risorse che possono incidere in modo così importante sui territori comunali attraverso il patrimonio di edifici scolastici disseminato in tutto il Paese.
Tra le deleghe attualmente in scrittura c’è, in particolare, quella sulla scuola dell’infanzia che tocca servizi educativi tra i più delicati nel panorama dei servizi offerti dai Comuni: i servizi di nido e di scuola dell’infanzia. I Comuni, attraverso Anci, hanno partecipato alla redazione del provvedimento e hanno portato all’attenzione del legislatore le esigenze amministrative degli enti locali su tale delicata questione. Siamo a un bivio, e possiamo scegliere di fare un deciso passo in avanti nella linea dei servizi offerti ai piccoli cittadini e cittadine e alle loro famiglie. Cogliere l’opportunità della legge delega per investire decisamente sull’apertura di nuovi servizi alla prima infanzia e sulla qualità dei servizi da tre a sei anni è oggi una possibilità reale di avanzamento del Paese.
Un lavoro importante è stato fatto sulla delega relativa all’inclusione: la scuola deve essere sempre più il luogo dell’uguaglianza e della rimozione degli ostacoli al dispiegarsi di quella uguaglianza delle opportunità per far sì che il nostro art. 3 della Costituzione non rimanga lettera morta. Per questo occorre poi immaginare un fare scuola con spazi e tempi dilatati, uno stare a scuola dei ragazzi organizzato per farli essere nell’ambiente adatto a loro. Sì, perché finite le lezioni, ognuno si trova a studiare dove può. E non sempre si tratta del luogo migliore e più stimolante; non sempre i nostri ragazzi e ragazze sono circondati dalla bellezza e dal benessere necessari a imparare bene, più facilmente. Questo significa dare corpo a un’idea di scuola aperta, sulla quale ci siamo più volte intrattenuti. Scuole per la cittadinanza, in tutti i sensi. Scuole che siano in grado di abbattere le disuguaglianze, dove si possa passare il tempo non soltanto ascoltando le lezioni, ma magari svolgendo attività di assistenza gli uni agli altri, oppure sperimentando una dimensione sociale del loro imparare.
In questo momento di difficile ritorno alla normalità per tante zone terremotate, infine, sappiamo quanto la scuola possa rappresentare un principio di ritorno all’ordinario e siamo a fianco degli amministratori locali di quei territori per supportarli e aiutarli con tutti i mezzi che la solidarietà ci impone di adoperare. Per tutti queste vicende sono monito e stimolo a lavorare con sempre maggiore attenzione alla sicurezza degli edifici scolastici. Il lavoro sull’anagrafe dell’edilizia scolastica, i protocolli con il ministero sulle verifiche degli elementi non strutturali e molti altri provvedimenti ci vedono impegnati con il ministero in campagne di prioritaria importanza.  I Comuni ci sono, sono in prima linea su tutti questi fronti, si aspettano di essere coinvolti e considerati per dare al Paese il meglio della buona amministrazione.

*Presidente Commissione Anci Istruzione,
Politiche educative ed Edilizia scolastica