• Giugno 28, 2013
di anci_admin

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Gestioni associate – Tasso, vogliamo farle sul serio

 ‘’L'obbligo delle gestioni associate delle funzioni fondamentali sta impegnando gr...

 ‘’L’obbligo delle gestioni associate delle funzioni fondamentali sta impegnando gran parte delle gia’ esigue risorse umane e strumentali dei piccoli Comuni. Ben 5700 Comuni stanno compiendo sforzi considerevoli, cercando la ‘quadratura del cerchio’ tra gli irrazionali obblighi imposti dalla legge vigente e le esigenze concrete legate alla realta’ e diversita’ dei territori’’. E’ quanto dichiara Dimitri Tasso, Coordinatore nazionale ANCI Unioni di Comuni.
‘’Tutto cio’ – aggiunge –  tenendo conto inoltre delle circa 370 Unioni pre-esistenti all’obbligo e dei circa 2000 Comuni che le hanno costituite con altri parametri da oltre un decennio, trovando cosi’ un loro funzionale assetto, ora messo di nuovo in discussione’’.
‘’Non certo ininfluenti – evidenzia – sono, inoltre, la complessita’ dell’entrata nelle regole del patto di stabilita’ in questo stesso anno, la pesante situazione finanziaria, le normative regionali non sempre coerenti con il quadro normativo nazionale e a volte ancora manchevoli. Nel 2014 andranno al voto circa 4000 Comuni, per la gran parte di minore dimensione demografica, ponendo i relativi amministratori nelle condizioni di non avere davanti un percorso associativo da poter seguire e portare avanti adeguatamente ma solo l’affanno del rispetto delle scadenze previste (entro sei mesi il completamento di tutte le funzioni) con le elezioni alle porte e l’impossibilita’ di candidarsi in molti casi’’.
‘’L’ANCI da sempre sostiene l’utilita’ delle gestioni associate e, in particolare, delle Unioni di Comuni. Vogliamo farle sul serio – sottolinea Tasso – non sacrificando il lavoro fatto da molti amministratori e, soprattutto, con una necessaria revisione della normativa attuale, piu’ razionale e rispettosa delle realta’ locali, ridefinendo strategie e modalita’ operative in un quadro di insieme’’.
‘’Poi rimane ancora l’incertezza sul cosa mettere insieme concretamente vista la genericita’ delle funzioni fondamentali. Ai cittadini non servono demagogie o deleterie architetture di accorpamenti forzosi ma una migliore risposta nei servizi possibilmente a costi ridotti. L’impianto normativo attuale non sembra portare a queste conclusioni. Siamo certi di poter contribuire a migliorare la situazione attuale – conclude l’esponente ANCI – ma vanno superate intanto le scadenze previste’’. (mt/df)