- Dicembre 20, 2025
Cultura
‘Fuori dal Comune’, Conti: “Cucina patrimonio Unesco tappa chiave per promuovere nostro territorio”
Il delegato Anci all’Agricoltura: “Con Carta di Pisa lavoriamo a riconoscimento del ruolo dei Comuni”. Michele Guerra, delegato Anci a Cultura e siti Unesco: “Bravi a comunicare il dossier, la prossima sfida è la lotta contro i prodotti del cosiddetto ’Italian sounding'". Riascolta la puntata
“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco è un risultato importante, ottenuto grazie al grande impegno del ministero dell’agricoltura e sovranità alimentare ed al ministro Francesco Lollobrigida che ha guidato con determinazione questo percorso insieme all’Anci. Come Associazione, stiamo lavorando alla promozione di questi valori con la carta di Pisa, approvata lo scorso 25 novembre, e che rappresenta una svolta profonda riconoscendo il ruolo dei Comuni, piccoli e grandi nella promozione delle politiche agroalimentari del nostro Paese che è fatto di tante biodiversità, di agricoltori, di prodotti tipici e di filiere da valorizzare”. Lo ha affermato Michele Conti, sindaco di Pisa e delegato Anci ad agricoltura, sovranità alimentare e promozione delle tipicità, intervenendo alla settima puntata di ‘Fuori dal Comune’, la trasmissione di Gr Parlamento realizzata in collaborazione con l’Anci, che si è occupata della cucina italiana riconosciuta come patrimonio culturale immateriale Unesco e delle tradizioni gastronomiche natalizie dei Comuni italiani.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Conti – con l’iniziativa ‘Campagna in comune’ è di far sì che le politiche del cibo e la promozione dei territori possano essere un valore aggiunto per l’Italia. Per tanti anni siamo stati attratti dai settori industriali e dei servizi ma rimaniamo un Paese agricolo e questo deve tramutarsi in tanta produzione che va coniugata con l’innovazione”. Per il delegato Anci, “negli ultimi 20 anni, grazie anche a un meccanismo che è profondamente cambiato, il turismo legato all’enogastronomia è sicuramente un turismo consapevole che raggiunge le nostre città d’arte, non solo le nostre campagne ma i nostri borghi più piccoli e che può essere un grandissimo valore aggiunto su cui dobbiamo lavorare”.
“Questo riconoscimento per la cucina italiana pensavo fosse davvero difficile, anche se ho potuto toccare con mano l’impegno straordinario e la grande sinergia messa in campo per ottenerlo”, ha sottolineato da parte sua Michele Guerra, sindaco di Parma e delegato Anci a Cultura e siti Unesco. “Siamo stati bravi a scrivere il dossier ed altrettanto a difenderlo nelle sedi opportune, oltre a portarlo in giro: non è così semplice riuscire a comprendere la complessità e soprattutto la diversità della cucina italiana e a tutelarla come patrimonio Unesco tutta insieme e per la prima volta”.
Guerra si è poi soffermato sul valore anche culturale della cucina emiliana. “La Food valley è uno dei settori fondamentali dal punto di vista anche culturale, qui c’è una cultura che promana dalle tradizioni enogastronomiche e che diventa un tratto di identità fondamentale per tutte le città della via Emilia. Nel caso di Parma – ha ricordato – la presenza di consorzi come quello del Parmigiano Reggiano e del prosciutto di Parma fa sì che essi siano un motore di sviluppo economico fondamentale per il territorio”.
Secondo il delegato Anci, proprio il riconoscimento Unesco delinea ora una nuova sfida, la lotta al cosiddetto Italian sounding: “C’è ancora tanto da fare nel contrasto a chi cerca di truffare il consumatore con prodotti assolutamente scadenti, utilizzando etichette false. Ora che la nostra cucina è patrimonio Unesco sale anche l’attenzione da questo punto di vista, oltre che sul rispetto della qualità dei prodotti. Sono aspetti centrali su cui la nostra consapevolezza è cresciuta nel tempo anche grazie alla presenza a Parma della Autorità europea per la sicurezza alimentare”, ha concluso Guerra.
Nel corso della puntata sono intervenuti: Aniello D’Auria, sindaco di Gragnano (Na), che ci ha condotto nella città simbolo della pasta italiana, che dal 2013 vanta il riconoscimento IGP a livello europeo; Giorgio Cortellesi, sindaco di Amatrice (Ri), che ha raccontato invece del sugo all’amatriciana, raccontandone storia e origini e varianti. Con loro anche Giuseppe Finamore, sindaco-cuoco di Villa Santa Maria (Ch), piccolo borgo in Abruzzo conosciuto come la Patria dei Cuochi e luogo natale di San Francesco Caracciolo patrono dei cuochi e sede di uno dei più antichi istituti alberghieri d’Italia.
Sono intervenuti inoltre: Fulvio Mazzocchi, sindaco di Barolo (Cn), comune che dà il nome a uno dei vini più rinomati d’Italia e sede del WiMu, il Museo del Vino e Amedeo Bottaro, sindaco di Trani (Bat), che ci ha portato nel mondo delle cartellate, dolce tipico del Natale tranese, e nella tradizione natalizia di questo angolo di Puglia.