- Marzo 18, 2013
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Fpc a Real estate – Reggi: “Porteremo in fiera proposte di intervento per immobili da valorizzare”
Sono una sessantina i Comuni aderenti alla Fondazione Patrimonio Comune, che affianca gli enti local...Sono una sessantina i Comuni aderenti alla Fondazione Patrimonio Comune, che affianca gli enti locali nei processi di valorizzazione degli immobili pubblici. A loro si rivolge Eire 2013: in questi giorni, sul tavolo delle amministrazioni pubbliche, stanno arrivando gli inviti a partecipare alla fiera internazionale del real estate che si terrà dal 4 al 6 giugno a Milano, per la prima volta nell’ex polo fieristico FieraMilanoCity. “L’obiettivo è mettere in contatto con il mercato i soggetti pubblici che hanno importanti pacchetti di immobili da valorizzare”, ha detto Roberto Reggi, presidente della Fondazione.
Nata nell’aprile 2012, voluta dal presidente dell’Anci, la fondazione si propone di supportare i Comuni a interloquire con i soggetti privati e finanziatori. “Di valorizzazioni se ne parla tanto – afferma Reggi – ma ad oggi sono pochissime le Sgr coinvolte in operazioni di questo tipo. Le esigenze, spesso, sono in contrapposizione e i rendimenti attesi sono troppo bassi”. La Fondazione ha partecipato attivamente al Piano per le città, attraverso l’istituzione di un call center e la redazione di un vademecum per gli enti locali. E oggi il suo lavoro prosegue proprio a partire da quel bacino di 450 proposte di intervento, presentate per l’occasione dai Comuni.
Non tutti sono progetti appetibili o sostenibili, in pochi troveranno realmente i finanziamenti. Ci sono i fondi regionali Por 2007-2013, gli strumenti del project financing e dei contratti di disponibilità: a Fpc il compito di avvicinare le singole progettualità al mercato del real estate. Parte oggi da Firenze il roadshow in otto tappe, in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, per illustrare le modalità di censimento del patrimonio immobiliare pubblico: gli enti sono invitati a inserire online tutta la documentazione, dalla regolarità urbanistica all’atto di provenienza dell’immobile, per dare vita ad un canale unico e aggiornato di accesso ai finanziamenti ordinari concessi da Cdp.
In questo percorso si inserisce la partecipazione della Fondazione a Eire 2013: “Porteremo in fiera alcuni proposte di intervento, che presenteremo al mercato”, afferma Reggi. Con alcuni enti locali che manifestano particolare interesse o dinamicità, la Fondazione ha stretto degli accordi mirati: ha istituito dei gruppi paritetici di lavoro con i dirigenti comunali e punta a portare sul mercato le operazioni più importanti.
“L’obiettivo è individuare un metodo efficace – afferma Michele Lorusso, coordinatore dei progetti in Fpc –, partendo dai contesti sociali e di mercato più vivaci. Sono in grado di accendere l’interesse degli investitori interventi di dimensioni significative, tra almeno i 30 o i 40 milioni di euro o quelli più avanzati, dove c’è già un accordo con il Demanio o un piano di valorizzazione urbanistica”.
In particolare sono stati avviati alcuni percorsi per collocare sul mercato stabili importanti. “Si tratta di immobili difficili da valorizzare con bandi comunali ordinari – afferma Reggi – ma se inseriti in un percorso possono attirare l’attenzione degli investitori internazionali. Il real estate non vuole partecipare a singole gare dei singoli comuni, ma potrebbe essere interessato a investire in un fondo immobiliare, di un valore almeno pari a 100 milioni di euro, in cui i diversi enti locali conferiscono i loro immobili. A patto che nelle valorizzazioni, ad esempio, ci siano destinazioni gradite. Bisogna trovare il match tra esigenze di servizio pubblico e rendimenti accettabili”.
Tra i percorsi avviati da Fpc c’è quello sulla Caserma Piave di Orvieto: nel cuore di un paesaggio straordinario, alle porte della Capitale, si estende su una superficie di 33mila metri quadrati e, insieme all’ex ospedale S. Maria della Stella (6mila mq) e ad altre proprietà del Demanio potrebbe diventare un importante polo ricettivo-culturale. Un altro gruppo di lavoro è concentrato su Civitavecchia dove, oltre alla fortezza che affaccia sul porto, ci sono due ex aree industriali (Fiumaretta e Italcementi) che mettono in gioco un’ampia superficie. Infine, la fondazione sta lavorando sull’ipotesi di mettere a sistema diversi interventi porposti dai Comuni dell’Emilia Romagna, proponendo loro di istituire un fondo di investimento comune, in cui far confluire due immobili del Comune di Piacenza, alcune aree destinate al social housing, le ex Officine Reggiane di Reggio Emilia. “Lavoriamo insieme a Cdp e al Demanio, ma per sbloccare gli investimenti si dovrebbe prima di tutto portare a compimento alcuni strumenti necessari – conclude Reggi –. Tra questi, ad esempio, l’istituzione della Sgr pubblica che dovrebbe darei vita a uno o più fondi d’investimento immobiliari finalizzati alle valorizzazioni. Sarebbe dovuta nascere ancora otto mesi fa”. (com)