- Settembre 13, 2013
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Focus Scuola – Gianchi (ass. Firenze): “Decreto istruzione è un segnale ma scuola versa in condizioni di bisogno”
“Inizia la scuola, e il governo vara un decreto con finanziamenti per 400 milioni. E’ un...“Inizia la scuola, e il governo vara un decreto con finanziamenti per 400 milioni. E’ un segnale, un inizio, un auspicio del quale siamo grati al governo, ma gli amministratori sanno bene quanto la scuola versi in condizioni di bisogno, stretti come si ritrovano tra le spending review e il patto di stabilità”. Così esordisce l’assessora all’educazione del comune di Firenze Cristina Giachi in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico 20123/2014.
“L’edilizia scolastica – continua – ha ricevuto uno stanziamento che è qualcosa, ma non intacca la criticità della situazione di tanti edifici scolastici che abbisognano non soltanto di ammodernamenti, ma di vere e proprie ristrutturazioni e riqualificazioni. Il precedente stanziamento deciso dal ministro Profumo, poi, impone, per poter accedere al finanziamento, di realizzare un fondo immobiliare: una procedura finanziaria complessa, difficile da realizzare per molti comuni, e molto onerosa perfino per le amministrazioni che hanno chance di poterla realizzare”.
Secondo Giachi, “la battaglia per ottenere che la spesa per l’edilizia scolastica non fosse computata nel patto di stabilità sembra essersi arrestata e, in questo contesto, cresce la preoccupazione degli amministratori locali per la sicurezza dei ragazzi nelle scuole, prima ancora che per l’impossibilità di offrire loro luoghi che siano all’altezza della funzione che vi si esercita”.
“La scuola – spiega – come educazione a riconoscere la bellezza, come centro di trasmissione del sapere, che è uno strumento indispensabile di crescita personale e come cittadini, ha, infatti, bisogno di luoghi curati, dignitosi, che siano il segno dell’attenzione che le istituzioni hanno per il luogo in cui più si formano i cittadini”.
In questo scenario, l’assessora ricorda poi che “i Comuni svolgono una preziosa funzione di supplenza per quanto riguarda l’istruzione che è e deve essere una competenza nazionale” e riferendosi in particolar modo alla scuola materna e all’asilo nido sottolinea quanto entrambe “rappresentano uno strumento indispensabile di attuazione delle politiche di conciliazione dei tempi di vita, e la disponibilità di posti nido è funzionale alla possibilità per le mamme di tornare o di trovare lavoro; a Firenze ad esempio la materna è gratuita per i cittadini e assorbe cifre significative del bilancio comunale”.
Per questo, “è necessario – conclude – prevedere una politica nazionale degli asili nido che sollevi le amministrazioni comunali, o le sostenga e aiuti, dal/nel fornire questa delicata prestazione, fondamentale per lo sviluppo del paese, visto che fondamentale è, in Italia, mettere in pista le energie femminili nel campo del lavoro e della partecipazione”. (com/fdm)