- Settembre 13, 2016
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Focus Scuola – Chiofalo (ass. Pisa): “Sta per iniziare un anno di opportunità e trasformazione”
di Marilù Chiofalo L’anno scolastico ed educativo inizia a Pisa anche quest&rs...di Marilù Chiofalo
L’anno scolastico ed educativo inizia a Pisa anche quest’anno con l’azzeramento delle liste di attesa dei nidi – con 48% di copertura della domanda potenziale, 36% a titolarità pubblica – e delle scuole d’infanzia – con 100% di copertura, 80% tra Stato e Comune – nonostante un aumento delle domande: a fronte del blocco delle assunzioni ancora attivo per gli Enti Locali fino al decreto del 7 agosto scorso, questo è stato possibile riorganizzando la gestione integrata nella composizione 45% diretta, 43% indiretta e 12% convenzionata. Si è così mantenuta la quantità di offerta alle famiglie senza alterare la loro quota media del 20% di compartecipazione al costo del servizio, e il livello occupazionale nei servizi. In effetti, il Decreto è apprezzabile per le nuove opportunità assunzionali su cui stiamo già ragionando, ma soprattutto perché consente di programmarle su tre anni, fatto inedito nelle finanziarie del 2009 ad oggi che hanno depauperato in modo critico i Comuni delle loro risorse umane. La nostra comunità ha poi saputo trasformare la sofferenza dell’anno trascorso in una preziosa occasione di avanzamento negli strumenti di qualità, rafforzando quelli di supervisione pedagogica e psicologica individuale e di gruppo del personale educativo e ausiliario (che abbiamo voluto sottoporre come emendamento anche in fase di consultazione sulla delega zerosei), insieme a formazione, genitorialità, divulgazione di cultura dei servizi per l’infanzia, educazione alla scienza, musica e –anche con READY Toscana – alla cultura delle differenze sin dal nido. Abbiamo mantenuto livello di copertura e accessibilità dei servizi di supporto alla scuola, refezione tutta a filiera corta o bio, trasporto e inclusione, rafforzando ovunque i contenuti educativi. L’inclusione o meglio la personalizzazione dell’intervento educativo passa da noi anche attraverso l’estensione delle attività di robotica educativa con Scuola Sant’Anna e Stella Maris, la connessione Smart Inclusion con l’Ospedale, la road map di Digital Schools of Europe, e le azioni a sostegno alla ricerca didattica dal nido alle superiori finanziate dal Comune, da quest’anno riprogettate a partire dagli esiti dei RAV.
Quello che sta per iniziare sarà un anno di opportunità e trasformazione: le leggi delega su Zerosei, Inclusione, Istruzione professionale, Valutazione, Abilitazione, con la Commissione Istruzione ANCI pervicacemente impegnata nelle consultazioni, promuovono in principio una nuova visione del fare scuola centrata su studenti, docenti e loro relazione, e inedite libertà di inventarne i modi dentro riferimenti comuni. Libertà che dovrà corrispondere a consapevolezza, competenza e responsabilità di azione. Una strada che altri Paesi hanno già percorso superandoci nonostante Don Milani e Montessori. Alcuni, come la Finlandia che ho potuto osservare da vicino, in modo ben più coraggioso e rivoluzionario di noi: abbattendo i muri mentali di discipline e classi, e coerentemente quelli materiali delle aule in ambienti funzionali e accoglienti, una seconda casa a partire dal posto dove lasciare le scarpe, un luogo dove andare felici e rimanere il tempo che serve. Ma nessuno di questi Paesi conosce come noi il valore e pratica la cultura dell’inclusione delle diverse abilità: un eccellente punto di forza, che non dobbiamo perdere. Ognuna delle deleghe porta con sé una rivoluzione e il rischio di un nulla di fatto. Le buone idee servono allo scopo solo insieme alla capacità di disegnare procedure efficaci, e di saperle applicare con giusta misura. Qui si misurerà la nostra intelligenza, nel saper applicare competenze in relazione al contesto. Occorre per esempio che il Governo dimostri fino in fondo il coraggio di completare il livello risorse sulla delega zerosei per non rischiare di frenare l’Italia che fin qui ha investito, di oltrepassare con decisione il concetto di assistenza nella delega sull’inclusione per non rischiare un semplice riordino di norme.
La differenza starà nella cultura di cui l’intera comunità sarà capace nel mettere al centro bambine/i e ragazze/i: genitori, personale educativo e scolastico, chi dirige e chi amministra in ogni settore, non solo scolastico, e a tutti i livelli di governo e della loro capacità di pianificare in modo integrato come illustrato nella mappa delle risorse realizzata dal Garante Infanzia e come abbiamo affermato nel IV Piano Nazionale Infanzia Adolescenza – alla redazione del quale ANCI ha significativamente contribuito. Ma anche chi opera nei mondi della giustizia, della comunicazione e della stampa, e chi la scuola nemmeno più incrocia nel suo quotidiano. Una comunità consapevole e coerente nelle scelte e nel modello di ruolo per la crescita dei/lle propri/e cittadini/e piccoli/e e adolescenti. Come accade in una famiglia che funziona (Fertility day a parte).
Marilu Chiofalo
Assessora alle Politiche socio-educative del Comune di Pisa