- Settembre 15, 2014
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Focus Scuola – Cattoi (ass. Roma Capitale): “Bene la Riforma ma pensiamo anche ai servizi per l’infanzia”
“Finalmente, dopo anni, con il governo Renzi la scuola è tornata al centro dell’a...“Finalmente, dopo anni, con il governo Renzi la scuola è tornata al centro dell’attenzione. Finalmente si sono mosse le acque di una situazione che sembrava irrimediabilmente ferma. Lo sganciamento dal patto di stabilità ha aperto la strada agli investimenti nel campo dell’edilizia scolastica, con i progetti scuole nuove, scuole belle, scuole sicure”. Lo ha detto l’assessora alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari opportunità di Roma Capitale Alessandra Cattoi, lamentando però “il fatto che la Capitale sia stata messa sullo stesso piano di tutti gli altri Comuni, quando è stato chiesto a ogni sindaco di indicare un solo progetto da realizzare”.
“Va bene il valore simbolico dell’iniziativa – ha sottolineato Cattoi – ma forse a Roma si sarebbe potuto concedere qualcosa in più visto il numero degli studenti, oltre 500.000, tanti quanti tutti i cittadini di una città media italiana”.
“Un’altra buona notizia – ha aggiunto – riguarda la promessa del premier di ‘1000 nuovi asili nido’, considerando la carenza di servizi per l’infanzia e le lunghe liste d’attesa soprattutto per le strutture che ospitano i più piccoli. Ma qui il discorso si incrocia necessariamente con quello del personale disponibile, paradosso che a Roma si sente fortemente dal momento che esistono strutture che potrebbero aprire in tempi brevi, ma dove invece mancano educatrici e insegnanti, che non possono essere assunte stabilmente per le note limitazioni imposte ai Comuni nel reperimento del personale”.
In tal senso, “visto che un altro tema è quello della stabilizzazione dei precari, e che per la scuola statale c’è già il via libera a 30.000 assunzioni, è ora di avviare un piano di assunzioni anche per le scuole dell’infanzia e gli asili nido”.
“A Roma ogni anno mancano circa 900 insegnanti che si incaricano tra luglio e settembre per la durata di un anno scolastico – ha spiegato l’assessora -. Un processo burocratico lungo e complicato che molte altre città ripetono di anno in anno, quando sarebbe più semplice dare a tutte queste persone un posto di lavoro fisso e alla scuola una stabilità negli organici. Non è un problema di budget, visto che i bilanci dei Comuni tengono conto di questa voce di spesa, di fatto obbligatoria per far funzionare i servizi”.
L’auspicio è quindi “che quanto il governo intende fare per le scuole statali, regolarizzare i precari, si possa applicare anche alle scuole dei Comuni, in modo da poter colmare le carenze di organico e stabilizzare il personale già impiegato, senza dover ricorrere ogni anno allo strumento delle supplenze. Questo consentirebbe un funzionamento ancora migliore dei nidi e delle scuole d’infanzia, garantendo maggiore continuità didattica e più serenità alle famiglie”.
Infine, “penso che rimettere la scuola al centro dell’attenzione debba significare anche dare il giusto valore ai servizi per l’infanzia, che sono anch’essi il termometro del grado di sviluppo di una società”. (com/fdm)