• Giugno 7, 2013
di anci_admin

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Finanza locale – Ferrari (Ifel): “Prendiamo esempio da Europa e investiamo su energie rinnovabili”

Non ci sono soltanto valutazioni di ordine etico e morale per chi adotta in modo convinto le energie...

Non ci sono soltanto valutazioni di ordine etico e morale per chi adotta in modo convinto le energie rinnovabili. Il maggiore vantaggio, anche agli occhi degli investitori privati, ricade sulle casse degli enti locali che decidono di investirvi. Lo dimostrano le esperienze europee e internazionali in questo settore, che sono state descritte oggi nel corso del workshop internazionale di Ifel dal titolo “Le energie rinnovabili e la finanza locale”.
Giuseppe Franco Ferrari, presidente di Ifel, spiega che “in un contesto di necessarie azioni per far ripartire l’economia, gli enti locali e i Comuni in particolare possono dare un apporto significativo, con investimenti sulle rinnovabili quasi a costo zero, senza dunque ricorrere alla leva fiscale e diminuendo, al contempo, i costi di produzione che in Italia, sul piano energetico, hanno ancora ricadute del 40% maggiori rispetto agli altri paesi europei”.  
Proprio dall’Europa vengono infatti i migliori esempi sull’argomento: “Gli impulsi e le suggestioni del convegno sono stati eterogenei, ma le esperienze più ‘trapiantabili’ sono senz’altro quelle europee, inglesi e tedesche in particolare: grande vivacità dei modelli organizzativi, ottima articolazione delle partnership pubblico-private. Dovremmo prendere esempio proprio da queste esperienze, dato che al momento l’Italia è imbalsamata e non attinge al quadro europeo, che per il resto dei Paesi dell’Eurozona rappresenta un incentivo, e per noi una prigione”.
Questo non vuol dire, sottolinea Ferrari, che non esistano nel Paese esempi da seguire: “Si tratta però di un’articolazione a macchia di leopardo sul territorio – spiega – che si presta a ingenerare confusione negli investitori stranieri, anche a causa dei diversi quadri normativi delle singole Regioni, nonché della diversità di vedute tra le stesse Regioni e i singoli Comuni”. Da dove ripartire, dunque? “Proprio dal piano normativo: la revisione del Titolo V della Costituzione, attualmente allo studio, dovrebbe finalmente riportare le questioni ambientali ed energetiche sotto la competenza esclusiva dello Stato, per uniformare il quadro: è una volotnà espressa a parole da tutti gli schieramenti politici, che speriamo sia portata a compimento”. (mv)