- Marzo 5, 2015
Notizie
Festa della donna – Toce (Pedaso): “L’eccidio delle Fosse Ardeatine diventi un monito e uno spunto di riflessione per l‘8 marzo“
“Il luogo in cui nel '44 in seguito all'attentato di Via Rasella avvenne il crudele eccidio de...“Il luogo in cui nel ’44 in seguito all’attentato di Via Rasella avvenne il crudele eccidio delle Fosse Ardeatine deve rappresentare qualcosa che vada oltre alle celebrazioni di memoria collettiva. Deve essere un monito per noi tutti e uno spunto di riflessione in occasione della Festa della donna. Come spesso accade, i grandi drammi della storia diventano acceleratori del cambiamento. Così fu per la donna che senza accorgersene si è trovata catapultata in una realtà inedita”. Parole del sindaco di Pedaso (Fm) e delegata Anci Marche alle Pari Opportunità, Barbara Toce che aggiunge: “il percorso fatto alla ricerca dell’identità femminile passa anche per la partecipazione attiva alla Resistenza, come guerrigliera nei chilometri e chilometri percorsi a piedi durante la staffetta partigiana, pronta a correre qualsiasi tipo di rischi solo per portare messaggi nascosti, armi o cibo. Nei centri di assistenza per malati, oppure sostituendo gli uomini nel lavoro delle campagne e nelle fabbriche. Le donne – prosegue – hanno vissuto quelle emergenze senza risparmiarsi, senza eroismi ma come occasione per dimostrare l’impegno e l’operosità del suo ruolo diventato attivo e uscito dagli schemi”. La Resistenza permise alla donna di scoprire orizzonti molto più vasti rispetto a quelli più comuni ai quali era da sempre destinata, fatti di subordinazione e pregiudizi che non facevano altro che veicolare stigmatizzazione e intolleranza. “Invece il contributo femminile conferito durante gli anni di lotta partigiana per anni taciuto dalle istituzioni e mai sufficientemente riconosciuto, ha reso la donna consapevole dell’esistenza di un’altra dimensione del mondo che la vedeva protagonista. L’emancipazione – spiega – stava nel fatto che la donna non veniva più considerata solo come figlia, moglie e madre ma come persona. Tutto l’operato femminile che potremmo definire lodevole e coraggioso, scaturì sì nel diritto al voto (1946) ma di fatto tornò al suo ruolo consuetudinario di angelo del focolare e ci vollero ancora molti anni, poiché una volta terminato il conflitto bellico tornare indietro e perdere il posto di lavoro per gli uomini che tornavano nelle fabbriche, il passo fu breve”.
E conclude: “nonostante la società sia mutata profondamente negli anni permettendo alla figura della donna di acquisire quel ruolo dignitoso che le spettava da sempre, al lavoro, nella vita pubblica e politica, è evidente che ci sia ancora molto da lavorare in fatto di diritti civili. Un tema più che mai attuale che ogni volta torna a ricordarci quanto le donne abbiano ancora bisogno di essere tutelate, a casa e al lavoro”. (com)