• Ottobre 14, 2013
di anci_admin

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Federalismo demaniale – Road show informativo di Anci-Fpc, oggi a Perugia l’ottava tappa del percorso regionale

PERUGIA - Ottava tappa per il road show informativo sul federalismo demaniale promosso dall'Anci e d...

PERUGIA – Ottava tappa per il road show informativo sul federalismo demaniale promosso dall’Anci e dalla Fondazione Patrimonio Comune. I contenuti dell’art. 56 bis del ‘Decreto del Fare’ e gli aspetti pratici legati alla procedura di dismissione degli immobili statali sono stati i temi al centro del seminario, che si è svolto oggi presso la sede di Anci Umbria. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’associazione regionale dei Comuni e gli ordini professionali dei geometri e dei periti industriali, ha registrato una buona partecipazione di rappresentanti comunali, interessati alle opportunità di valorizzazione del patrimonio immobiliare riapertesi con il ‘ritorno in pista’ del federalismo demaniale.
Aprendo i lavori, il direttore di Anci Umbria Silvio Ranieri, nel portare i saluti del presidente di Anci Umbria Wladimiro Boccali, si è soffermato sul valore del federalismo demaniale. uscito dal limbo in cui era caduto quasi due anni. “Da tempo aspettavamo la riapertura di questa partita”, ha sottolineato. “I Comuni sono convinti che i beni trasferiti rappresentano una grande opportunità per rilanciare i nostri territori, tanto più che gli enti locali sono i soli a poter attivare un processo virtuoso di investimenti, coinvolgendo al massimo i soggetti privati”.
Nella sua relazione tecnica Gloria Cerliani di FPC ha ricordato le principali innovazioni del ‘Decreto del fare’ illustrando, poi, le ‘correzioni’ al percorso di attribuzione, ottenute grazie al proficuo confronto tra il governo, l’Agenzia del Demanio, Anci e Fpc. “Rispetto alle ‘regole originarie’, si è cercato di ampliare le possibilità per gli enti locali di conoscere il più possibile le condizioni effettive dei beni statali per i quali possono inoltrare domanda entro il prossimo 30 novembre”, ha spiegato l’esponente di Fpc. Il risultato è che adesso, dopo il primo via libera del Demanio alla richiesta di attribuzione, gli enti locali hanno prima 30 giorni per richiedere la documentazione sul bene; e poi fino a quattro mesi per svolgervi tutta l’attività tecnica necessaria per capire le sue condizioni.
Infine, Cerliani si è soffermata sui vantaggi del fondo rotativo per la regolarizzazione degli immobili, nato dall’intesa tra Fpc, la Cassa di Previdenza dei geometri e l’ente di previdenza dei periti industriali, e che offre interessanti possibilità anche nell’ottica del federalismo demaniale. Accedendo al Fondo, i Comuni potranno ricevere un anticipo sulle spese che devono sostenere per le attività di due diligence, di regolarizzazione amministrativa, di stima degli interventi manutentivi, di diagnosi energetica degli immobili (audit di primo livello) ed eventualmente stima di carico in bilancio. La disponibilità iniziale del fondo si ricostituisce ogni qual volta viene individuato l’utilizzatore finale del bene; sia esso il Comune se il bene è acquisito per lo svolgimento di attività proprie dell’ente, oppure il soggetto privato nel caso di alienazione e/o valorizzazione dello stesso.
Al seminario di Perugia ha preso parte anche Antonella Vadalà, responsabile della direzione regionale umbra dell’Agenzia del Demanio. Da parte sua sono arrivati preziosi chiarimenti ed indicazioni operative sulle principali questioni e dubbi indicati dai rappresentanti dei Comuni presenti in sala. (gp)