• Ottobre 7, 2013
di anci_admin

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Federalismo demaniale – Bologna, quarta tappa del road show informativo di Anci e Fondazione Patrimonio Comune

BOLOGNA - Quarta tappa per il tour informativo sul federalismo demaniale promosso dall'Anci e dalla ...

BOLOGNA – Quarta tappa per il tour informativo sul federalismo demaniale promosso dall’Anci e dalla Fondazione Patrimonio Comune. Una folta platea di amministratori, provenienti anche da Regioni limitrofe, ha preso parte al seminario che si è tenuto oggi a Bologna presso il Palazzo degli Affari ed organizzato in collaborazione con Anci Emilia-Romagna e gli ordini professionali dei geometri e dei periti industriali. L’incontro ha rappresentato una nuova occasione per illustrare ai rappresentanti dei Comuni le opportunità e le caratteristiche della nuova stagione di dismissioni dei beni statali uscita dall’oblio grazie alle norme dell’art.56 bis del ‘Decreto del fare’.
Dopo l’introduzione dei lavori da parte di Antonio Gioiellieri, dirigente Anci Emilia-Romagna, Tommaso Dal Bosco, responsabile del Dipartimento patrimonio, urbanistica, infrastrutture e politiche per la casa di Anci, ha ripercorso velocemente il percorso del federalismo demaniale, con la ‘falsa partenza’ del dlgs 85/2010 e l’improvviso ‘ritorno in campo’ prodotto dall’art. 56 bis del Decreto del Fare. Nello specifico Dal Bosco ha sottolineato “l’azione svolta dall’Anci che, confrontandosi con il governo e l’Agenzia del Demanio, ha cercato di ‘arginare’ alcuni aspetti problematici che si evidenziavano nella versione originaria delle regole dettate per le dismissioni”.
Tutta di natura tecnica la relazione svolta da Michele Lorusso, direttore della Fondazione Patrimonio Comune, che si è soffermato innanzitutto sulla procedura di assegnazione dei beni statali e sulle ‘correzioni’ al percorso di attribuzione, ottenute nel quadro della collaborazione tra il governo, l’agenzia del Demanio e l’associazione dei comuni, supportata da Fpc. Rispetto alle ‘regole originarie’, si è cercato ampliare le possibilità per gli enti locali di conoscere il più possibile le condizioni effettive dei beni statali per i quali possono inoltrare domanda entro il prossimo 30 novembre. Il risultato è che adesso, dopo il primo via libera del Demanio alla richiesta di attribuzione, gli enti locali hanno prima 30 giorni per richiedere la documentazione sul bene; e poi fino a quattro mesi per svolgervi tutta l’attività tecnica necessaria per capire le sue condizioni. Solo a quel punto dovranno confermare l’iniziale domanda di attribuzione modificando il bilancio, mentre da parte sua l’Agenzia del Demanio dovrà completare entro 90 giorni il trasferimento effettivo del bene richiesto.
Durante il seminario è intervenuto anche Stefano Battisti del collegio dei geometri di Bologna, che ha portato i saluti del presidente della Cassa Italiana di Previdenza ed assistenza dei Geometri (Cipag) Fausto Amadasi. Battisti ha illustrato le caratteristiche del fondo rotativo per la regolarizzazione degli immobili, uno strumento finanziario che Fpc propone ai Comuni per aiutarli nella sfida della valorizzazione del loro patrimonio, rilanciata nel quadro del federalismo demaniale. Nato da una intesa tra la Fondazione Patrimonio Comune, Cipag, Eppi, il fondo consente di anticipare ai Comuni le spese sostenute per finanziare le attività di due diligence, di regolarizzazione amministrativa, di stima degli interventi manutentivi, di diagnosi energetica degli immobili (audit di primo livello) e eventualmente stima di carico in bilancio. La disponibilità iniziale si ricostituisce ogni qual volta viene individuato l’utilizzatore finale del bene; sia esso il Comune se il bene è acquisito per lo svolgimento di attività proprie dell’ente, oppure il soggetto privato nel caso di alienazione e/o valorizzazione dello stesso. (gp)