• Ottobre 11, 2013
di anci_admin

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Federalismo demaniale – A Bari la settima tappa del tour informativo Anci/ Fondazione Patrimonio Comune

BARI – I contenuti dell'art. 56 bis del 'Decreto del Fare', ma soprattutto gli aspetti pratici...

BARI – I contenuti dell’art. 56 bis del ‘Decreto del Fare’, ma soprattutto gli aspetti pratici legati all’attuazione del federalismo demaniale, ed alle modalità di trasferimento dei beni statali ai Comuni. Questi i principali temi al centro del settimo incontro informativo del road show promosso dall’Anci e dalla Fondazione Patrimonio Comune, che si è svolto oggi nel capoluogo barese. L’incontro, organizzato in collaborazione con Anci Puglia e con gli ordini professionali dei geometri e dei periti industriali, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti dei Comuni pugliesi, interessati alle opportunità di valorizzazione del patrimonio immobiliare che si sono aperte con il ‘ritorno in pista’ del federalismo demaniale.
In apertura dei lavori, Maria Cristina Rizzo, vice presidente di Anci Puglia, ha sottolineato le aspettative dei Comuni rispetto alla ripartenza del federalismo. Le novità introdotte con il ‘Decreto del Fare’ “mettono le amministrazioni di fronte a numerosi interrogativi, sia sugli aspetti connessi alla procedura, sia sulle progettualità che vanno sviluppate per arrivare ad un migliore utilizzo dei beni territoriali richiesti”, ha osservato.
Nella sua relazione tecnica Gloria Cerliani di FPC ha ricordato le principali innovazioni del decreto che ha mandato in soffitta il meccanismo dei Dpcm illustrando, poi, le ‘correzioni’ al percorso di attribuzione, ottenute grazie al proficuo confronto tra il governo, l’Agenzia del Demanio, Anci e Fpc. “Rispetto alle ‘regole originarie’, si è cercato di ampliare le possibilità per gli enti locali di conoscere il più possibile le condizioni effettive dei beni statali per i quali possono inoltrare domanda entro il prossimo 30 novembre”, ha spiegato l’esponente di Fpc. Il risultato è che adesso, dopo il primo via libera del Demanio alla richiesta di attribuzione, gli enti locali hanno prima 30 giorni per richiedere la documentazione sul bene; e poi fino a quattro mesi per svolgervi tutta l’attività tecnica necessaria per capire le sue condizioni.
Infine, Cerliani si è soffermata sui vantaggi del fondo rotativo per la regolarizzazione degli immobili, nato dall’intesa tra Fpc, la Cassa di Previdenza dei geometri e l’ente di previdenza dei periti industriali, e che offre interessanti possibilità anche nell’ottica del federalismo demaniale. Accedendo al Fondo, i Comuni potranno ricevere un anticipo sulle spese che devono sostenere per le attività di due diligence, di regolarizzazione amministrativa, di stima degli interventi manutentivi, di diagnosi energetica degli immobili (audit di primo livello) ed eventualmente stima di carico in bilancio. Il fondo è rotativo nel senso che la disponibilità iniziale si ricostituisce ogni qual volta viene individuato l’utilizzatore finale del bene; sia esso il Comune se il bene è acquisito per lo svolgimento di attività proprie dell’ente, oppure il soggetto privato nel caso di alienazione e/o valorizzazione dello stesso. (gp)