• Giugno 18, 2014
di anci_admin

Interventi

Fassino: “Fase costituente non semplice, riforma si costruisce con percorso unitario”

“Siamo in una fase costituente che non sarà breve né semplice. Tuttavia quella d...
Fassino: “Fase costituente non semplice, riforma si costruisce con percorso unitario”

“Siamo in una fase costituente che non sarà breve né semplice. Tuttavia quella delle Città metropolitane è una scelta strategica e come tutte le costruzioni in corso d’opera verrà migliorata strada facendo con l’aiuto di tutti. Per questo, se vogliamo una piena identificazione della società nella riforma, costruiamo fin da adesso un percorso unitario”. Così il presidente dell’Anci, Piero Fassino, nel suo discorso al seminario sulle Città metropolitane, organizzato oggi a Roma dal ministero per gli Affari regionali e le autonomie, che nella Sala Monumentale di Palazzo Chigi ha affrontato i cambiamenti giuridici e istituzionali, le nuove occasioni di sviluppo sociale ed economico e le possibilità di sinergie per i territori delle nasciture Città metropolitane.
“La legge sulle Città metropolitane – ha detto il presidente Anci nelle sue conclusioni a fine mattinata -, per la complessità della materia, manifesta contraddizioni e criticità pur consentendoci di far decollare una riforma di cui si parla da vent’anni”. Criticità che per Fassino sono individuabili in tre temi principali: risorse, organizzazione della governance e dimensione comunale. Sul primo aspetto, il sindaco di Torino ha rilanciato l’allarme più volte evocato nel corso del seminario ovvero le condizioni finanziarie di quegli enti (Province in primis) che entreranno nelle città metropolitane. “E’ il tema più delicato – ha detto – e se non si trova un rimedio la riforma rischia di non partire. Il Mef capisca che gran parte delle Province rischia di non stare dentro il Patto di stabilità e questo avrebbe come conseguenza ulteriori tagli a causa dello sforamento. Avremmo poi enti che entrano già fortemente indebitati. Il tema delle risorse va quindi tempestivamente affrontato, non si porta a compimento una riforma del genere con i fichi secchi”.
Sulla governance il primo nodo è far coincidere le esigenze di rappresentanza con la funzionalità dei futuri consigli metropolitani. “A Torino – ha ricordato Fassino – l’area metropolitana conta più di 300 sindaci. Per questo è necessario prevedere anche il sistema per collegi se l’obiettivo è quello di rappresentare tutti i territori. Ricordo – ha aggiunto – che oggi la legge Delrio impone l’elezione dei consigli metropolitani per lista, come avviene per il Parlamento”.
Strettamente legato a questo aspetto è quello della dimensione comunale. “Questa riforma – ha rimarcato il presidente Anci – ci pone, come associazione, davanti alla sfida per riorganizzare la dimensione comunale. A novembre, nel corso dell’assemblea Anci, sarà questo uno dei temi centrali di cui discuteranno i sindaci”.
Un passaggio del suo discorso, Fassino lo ha dedicato anche ai rapporti con le Regioni e alle future competenze e funzioni “in parte definite e in parte no”. “Innanzitutto – ha precisato – è un errore che ogni Regione si faccia la propria legge elettorale perché si federalizzano le funzioni non le regole. E sulle funzioni bisogna intendersi, riconducendo tutto al modello originario che prevede le Regioni come enti di legislazione e programmazione dell’area vasta. La gestione, per il principio della sussidiarietà, deve andare in capo a chi è più vicino ai cittadini cioè ia Comuni”.
Precisazioni, queste ultime, che non cambiano le intenzioni dei Comuni in vista dell’attuazione della legge Delrio: “Serve una cabina regia tra governo, Regioni e città metropolitane. Si condivida quanto discusso fino ad ora e i principi della legge. L’ultima cosa che serve – ha chiosato Fassino – è usare la riforma per una guerra tra livelli istituzionali”.
Leggi gli interventi dei sindaci di Roma, Ignazio Marino, di Milano, Giuliano Pisapia, di Firenze, Dario Nardella, di Genova, Marco Doria e di Napoli, Luigi de Magistris. (ef)
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