• Marzo 17, 2014
di anci_admin

Interventi

Fassino e Anci esprimono solidarietà a Bianco, ultimo di una lunga serie di sindaci minacciati

Il presidente dell’Anci Piero Fassino, a nome suo e degli gli organi dell’Associazione, ...
Fassino e Anci esprimono solidarietà a Bianco, ultimo di una lunga serie di sindaci minacciati

Il presidente dell’Anci Piero Fassino, a nome suo e degli gli organi dell’Associazione, ha espresso solidarietà e vicinanza al sindaco di Catania Enzo Bianco che è stato oggetto, nei giorni scorsi, di ulteriori e pesanti intimidazioni.
Nel ribadire il sostegno di tutti i sindaci all’azione amministrativa di Bianco, Fassino si dice convinto che il primo cittadino siciliano non si farà intimidire dai gesti vigliacchi e incivili di chi non accetta e si scaglia con violenza contro ogni principio di democrazia. Fassino si dice anche fiducioso che, sull’episodio, venga fatta al più presto chiarezza individuandone i responsabili.
Il sindaco di Catania ha commentato oggi quanto accaduto, ribadendo che è sua intenzione andare avanti “tranquillamente. Se qualcuno pensa di intimidirmi in questa maniera – ha detto in una nota – sbaglia di grosso”.

Quella a Bianco è l’ultima intimidazione in ordine di tempo ed è arrivata a poco più di un mese da una minaccia ricevuta il 9 febbraio scorso quando al sindaco di Catania è stata recapitata una busta anonima contenente proiettili.
Le minacce contro gli amministratori locali non si arrestano, dunque, e l’ultimo caso si verifica a pochi giorni dalla presentazione del Rapporto di Avviso Pubblico che venerdì 21 marzo illustrerà i dati sugli amministratori minacciati nel 2013. Lo scorso anno i dati rilevarono un più 27% rispetto al periodo 2011; vedremo se il trend segnerà miglioramenti o meno.
Stando ai casi più noti, nel corso del 2013 le intimidazioni sono state una costante. Il 19 febbraio, sempre tramite una busta, fu recapitato un proiettile al sindaco di Lamezia Terme; a dicembre del 2013 al sindaco catanese di Santa Maria di Licodia era stata invece bruciata l’auto.
Tra i casi più ‘curiosi’ del 2013 c’è quello che ha riguardato il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Gli fu lasciata sulla cassetta della posta una testa di maiale, con tanto di limone in bocca. Nell’occasione il sindaco Salernitano usò l’ironia: “Grazie per l’affetto e l’attenzione gastronomica – scrisse su facebook – ma preferisco babà e zeppoline”.
Di altro tenore la reazione del sindaco di Benestare, Rosario Rocca, al quale, il 1 ottobre dell’anno scorso, hanno incendiato l’automobile. Scrisse al Capo dello Stato e alla presidente della Camera denunciando “lo stato di isolamento da parte di uno Stato sordo e assenteista”. Rocca annunciò anche le dimissioni (poi ritirate), dopo “anni di resistenza isolata e inascoltata al malaffare, alla criminalità e alla burocrazia autoreferenziale".
Sempre nel 2013 sono stati bersagli di atti intimidatori, tra gli altri, i sindaci di Lampedusa, Lizzano, Torre Annunziata, Pomezia e Brescia. Un fenomeno, quindi, che non risparmia nessuno, anche se la maggior concentrazione si registra al Sud. Quel Sud dove operava l’ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta che oggi siede al ministero per gli Affari regionali. La Lanzetta, che dopo le fucilate nel 2012 alla sua auto disse che le avevano “tolto l’anima”, sarà presente venerdì alla presentazione del rapporto di Avviso pubblico. Sarà un’occasione per fare il punto della situazione e magari di prevedere risposte certe per quegli amministratori che quotidianamente rischiano la vita in nome dello Stato.
La solidarietà ad Enzo Bianco da parte del delegato Anci all’Immigrazione, Sicurezza e Legalità Giorgio Pighi e dei sindaci Luigi de Magistris, Leoluca Orlando, Umberto di Primio, Attilio Fontana, Wladimiro Boccali, Giorgio Orsoni e Massimo Zedda. (ef)