- Gennaio 29, 2016
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Fassino: “Diamo il via ai progetti operativi di sviluppo in ogni città metropolitana”
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FIRENZE – “Un salto culturale di tutta la classe dirigente del Paese, insieme all’avvio di progetti operativi di innovazione e sviluppo in tutti i territori”. A un anno dall’avvio della riforma che istituisce le Città metropolitane, è questo ciò che serve adesso per “cogliere con un respiro strategico il significato di questa riforma, scongiurando l’eventualità di procedere semplicemente ad un adeguamento burocratico-amministrativo”. Né è convinto Piero Fassino, che con queste parole chiude la due giorni del Forum Start City organizzato da Anci a Firenze, con il supporto di The European House – Ambrosetti e Intesa Sanpaolo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (consulta il Libro Bianco sulle Città metropolitane).
“Vogliamo creare le condizioni perché si possa mettere in campo un reale processo di innovazione. Le città – afferma Fassino – sono organismi viventi, e i sindaci devono essere visionari. Abbiamo bisogno di una visione di medio e lungo periodo per essere all’altezza delle sfide globali. Questo significa mettere in campo trasformazioni gigantesche, trovando e valorizzando nuove vocazioni per stare al passo con i tempi”.
Ecco da dove nasce, dunque, la necessità di “un salto culturale, un salto di qualità dell’intera classe dirigente del Paese e di tutte le articolazioni della società, a partire dalle amministrazioni dello Stato, che ancora non hanno percezione degli effetti di questa riforma, e tendono a considerare le Città metropolitane alla stessa stregua delle vecchie Province. Serve un salto – aggiunge Fassino – anche dal punto di vista delle Regioni, verso le quali non c’è alcun atteggiamento di conflittualità: è chiaro però che la riforma presuppone la realizzazione di un sistema duale tra Città metropolitane e Regioni, riconoscendo alle prime prerogative più ampie. C’è bisogno inoltre di un salto culturale da parte dei Comuni: abbiamo assistito al sospetto, da parte dei Comuni della città metropolitana, che la Città capoluogo potesse sottrarre loro qualcosa. Non è così. È esattamente il contrario. Ed è necessario anche un salto di qualità nell’insieme degli attori sociali, e in questo senso la presenza delle rappresentanze della società italiana qui a Firenze è stato molto importante”.
Esiste di certo, non nasconde Fassino, anche “il problema di costruire un rapporto con gli altri territori del Paese: dobbiamo stabilire relazioni e scambi adeguati, sapendo che le Città metropolitane sono i motori dello sviluppo, ma la necessità è quella di far crescere l’intero Paese”.
Si dia dunque il via, esorta il Presidente dell’ANCI, ad “un processo che di certo sarà lungo e difficile, ma nel quale crediamo fermamente. Il prossimo appuntamento è segnato per il 12 Febbraio a Torino, con il Forum internazionale delle Città metropolitane. Al contempo continueremo ad agire all’interno dell’agenda urbana europea e passeremo alla fase successiva, individuando in ogni Città metropolitana progetti operativi che assumano una valenza strategica per ognuno dei territori metropolitani, in rapporto alle diverse vocazioni”.
Questa mattina, aprendo i lavori della seconda e ultima giornata del Forum il Segretario Generale Anci Veronica Nicotra ha sottolineato come “le 14 Città metropolitane che presentiamo oggi rappresentano uno spaccato centrale del sistema Paese, se riusciamo a far fare squadra tra loro genereremo una crescita importante del Pil nazionale, un miglioramento dei servizi ai cittadini e una semplificazione normativa senza precedenti. Affinché tutto ciò avvenga – ha precisato – occorre che il governo abbia massima consapevolezza del nuovo ente, così come le Regioni, che devono tornare al loro originario ruolo legislativo delegando alle Città le funzioni gestionali”. Leggi le dichiarazioni del coordinatore Città metropolitane Anci, Dario Nardella e gli interventi di aziende, politica e associazioni. (mv/ef)