• Luglio 1, 2015
di anci_admin

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Fassino: “Città metropolitane, motore di sviluppo del Paese”

“Uno dei soggetti fondamentali della competitivita’ sono i territori che si devono att...
Fassino: “Città metropolitane, motore di sviluppo del Paese”

“Uno dei soggetti fondamentali della competitivita’ sono i territori che si devono attrezzare per essere attrattivi e densi di contenuti. Dal 1 gennaio 2015 l’ordinamento italiano ha introdotto la figura istituzionale della città metropolitana. La legge quindi prende atto di questo e da’ riconoscimento istituzionale alle Città metropolitane dando loro la forza per diventare soggetto con responsabilità istituzionale ed essere effettivamente motore di sviluppo”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Torino Piero Fassino parlando all’evento “Start City –  Le Città Metropolitane innesco del rilancio economico del Paese”, organizzato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) in collaborazione con The European House – Ambrosetti a Villa Madama.
“Avvertiamo la sfida ambiziosa – precisa Fassino – ovvero che le Città metropolitane diventino motore di sviluppo necessario, e siamo consci del dato da cui si parte: poche risorse, contraddizioni sugli ambiti territoriali e soprattutto il fatto che le Città metropolitane sono una novità istituzionale non assunta in termini di senso comune”. Ciò detto, il presidente dell’Anci sottolinea quanto sia “necessario dare a questo progetto un respiro e una visione sforzandoci di costruire una progettualità che consenta alle Città metropolitane di avere capacità di governo e gestione dei problemi per essere vero motore di sviluppo”.
“Una istituzione come la Città metropolitana – ha continuato il sindaco di Torino – si costruisce coinvolgendo stakeholder che operano sul territorio con una governance globale (Università, sistema delle imprese, Istituzioni bancarie, ecc…) fondamentale per essere motore di sviluppo, da qui nasce il progetto Start city condiviso e sviluppato con lo Studio Ambrosetti”.
“Un lavoro di analisi sulle città metropolitane – ha detto Fassino – che mira a individuare le opportunità, la costruzione di una vision e quella intelaiatura fondamentale per ogni città metropolitana per costruire una sua azione e una sua mission precisa”.
“Questo lavoro iniziato da qualche mese – ha concluso il presidente dell’Anci – ci porterà il 4 e 5 dicembre a Firenze per il primo grande appuntamento nazionale dove presenteremo lo stato dell’arte in un Libro Bianco sulle città metropolitane con l’idea di avere annualmente aggiornamenti per far crescere sempre di più questa esperienza”.
Nel suo intervento di chiusura, il presidente dell’Anci ha ribadito i concetti già espressi a inizio lavori, sottolineando come la costruzione delle Città metropolitane passi necessariamente dal mettere “in campo un percorso che sia fondato sulla condivisione e l’associazione di differenti stakeholder che operano nei territori”.
Fassino ha poi messo l’accento su un “aspetto che sta già producendo delle dinamiche importanti”, vale a dire quello che sta accadendo sui territori che non sono città metropolitane. "La legge che istituisce le città metropolitane – ha sottolineato – innescherà un processo di riorganizzazione del territorio che si allargherà anche alle aree non metropolitane e in tal senso, il percorso che stiamo innescando è foriero di grandissima innovazione”, ha concluso Fassino.
Da parte sua il sindaco di Firenze e coordinatore delle città metropolitane, Dario Nardella, ha sollecitato un “patto tra i rappresentanti delle 14 aree metropolitane ed il mondo delle imprese e delle banche sulle priorità, sul metodo e sul merito delle scelte che dovranno indirizzare le politiche urbane nel nostro Paese”.
Secondo il sindaco di Firenze, il primo passo da compiere è “stabilire le priorità” della programmazione per le nuove 14 realtà metropolitane. “Nei prossimi mesi tutti noi dovremo redigere i piani strategici metropolitani, vogliamo condividere questo passaggio con il mondo delle imprese in modo che i documenti prodotti non rimangano dei libri da riporre nel cassetto, ma si trasformino in strumenti quotidiani di gestione”, ha detto Nardella indicando alcune linee concrete di sviluppo, come la rigenerazione urbana, la mobilità e i trasporti, ed il cambiamento climatico.
Il coordinatore Anci dei sindaci metropolitani ha quindi auspicato la condivisione di un metodo di lavoro tra Città metropolitane e mondo produttivo. “Le cose discusse a livello di singole realtà metropolitane devono finire in un agenda comune, che deve coincidere il piu’ possibile con le politiche concrete delle aziende. Al suo interno – ha spiegato Nardella – vanno affrontate questioni centrali come la scelta dell’allocazione delle risorse ed il rapporto con le istituzioni comunitarie. Ed è sulla base di questa ‘agenda’ che si dovrà poi instaurare un confronto produttivo con il governo nazionale.
Infine, il merito ovvero il nodo delle risorse. “Se pensiamo che il Pon Metro stanzia solo 100 milioni per ogni singola Città metropolitane nei prossimi sette anni, non possiamo che restare colpiti rispetto alle aspettative di sviluppo racchiuse nelle grandi aree urbane”, ha puntualizzato l’esponente Anci.
Per questo, a suo parere, “dobbiamo insistere con il governo italiano e con Bruxelles perché si apra un canale di finanziamento diretto per le Città e perché si arrivi ad un superamento del fiscal compact in determinati settori di intervento. L’esclusione dai vincoli del patto di stabilità del cofinanziamento nazionale per le opere pubbliche, ottenuta dall’Anci con il recente decreto enti locali è un primo passo importante. Ma bisognerà insistere – conclude Nardella – portando altre questioni al tavolo di confronto con il governo”. 

Fra i molti rappresentati delle aziende presenti all’evento hanno preso la parola Alberto Baban, Franco Bassanini, Angelo Deiana, Matteo Del Fante, Fabio Fregi, Gabriele Galateri di Genola, Andrea Illy, Marcello Messori, Giuliano Tomassi Marinangeli, Stefano Venturi.

Leggi gli interventi di: Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Carlo Messina, Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo; Francesco Profumo, presidente di Iren; Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Valerio De Molli, Managing Partner di The European House– Ambrosetti; Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci; Renato Accorinti, sindaco di Messina; Maria Ludovica Agrò, direttore generale dell’Agenzia per la Coesione territoriale; Massimo Zedda, sindaco di Cagliari (fdm/gp)