• Febbraio 1, 2021
di Giuseppe Pellicanò

#ParoladiDelegato

Falcomatà: “Sud non più palla al piede, Italia riparte solo se resta unita”  

Il sindaco reggino: “Rilanciata idea che le risorse della coesione siano, da Costituzione, aggiuntive e non sostitutive di quelle ordinarie”. Sul fronte dei beni confiscati: “I proventi non finiscano solo al FUG ma servano per riqualificare ed assegnare alle associazioni i beni sottratti”
Falcomatà: “Sud non più palla al piede, Italia riparte solo se resta unita”  

“Da sindaco di un Comune del Sud mi sta particolarmente a cuore la delega ANCI al Mezzogiorno che ho avuto l’onore di assumere con l’obiettivo di far sì che il Sud non sia più visto come la palla al piede del Paese ma con la consapevolezza che l’Italia, specie con il Coronavirus, può ripartire solo se unita sotto ogni profilo”. Giuseppe Falcomatà, avvocato classe 1983, sindaco di Reggio Calabria dal 2014, al suo secondo mandato da settembre 2020, (sindaco metropolitano dal 2016), nel nuovo appuntamento della rubrica Parola Di delegato ci parla del suo ruolo in seno all’ANCI nazionale, in cui ha la delega a ‘Mezzogiorno e Coesione’ e ‘Gestione dei beni confiscati’.
Proprio perché l’Italia può ripartire solo se unita “abbiamo rilanciato l’idea che le risorse della coesione debbano essere interpretate nel senso costituzionale del termine, ovvero come aggiuntive e non sostitutive rispetto a quelle ordinarie”, ribadisce il sindaco reggino. Che indica come buona esperienza “di progetti che hanno prodotto sviluppo sui nostri territori quella del PON Metro, le cui risorse come Metrocity abbiamo utilizzato al meglio”.
E poi c’è “la battaglia delle battaglie, quella della legalità, che passa dal riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata”. Un tema su cui Falcomatà lancia una proposta: “le risorse dei beni confiscati non finiscano indiscriminatamente al FUG (Fondo Unico Giustizia) ma servano piuttosto per riqualificare ed assegnare alle associazioni i beni confiscati alla ‘ndrangheta”.

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