• Ottobre 1, 2019
di Giuseppe Pellicanò

Manovra

Falcomatà a RadioinBlu: “Tagli non ricadano sui Comuni, coinvolti in stesura legge bilancio”

Il delegato Anci al Mezzogiorno: “Come concepita, la riforma dell’autonomia differenziata sarebbe il colpo finale alla possibilità di crescita del Sud ed una stretta di mano alla criminalità organizzata. Non ci siano guerre tra Comuni, i servizi devono essere uguali in ogni parte del Paese”
Falcomatà a RadioinBlu: “Tagli non ricadano sui Comuni, coinvolti in stesura legge bilancio”

“Il paventato aumento dell’Iva da far pagare ai Comuni sembra rientrato bisogna, però, tenere alta l’attenzione. Siamo consapevoli che tale aumento va scongiurato ma, al tempo stesso, questo non deve avvenire con il metodo sempre usato dei tagli ai Comuni che significherebbe meno servizi ai cittadini. Su questo siamo irremovibili, anzi rilanciamo sul coinvolgimento che i Comuni devono avere, attraverso l’Anci, nella formazione della legge di bilancio 2020”. Lo ha sostenuto il sindaco di Reggio Calabria e delegato Anci al Mezzogiorno, Giuseppe Falcomatà, ai microfoni di ‘Piazza in Blu’, la trasmissione del network radiofonico della Conferenza Episcopale Italia InBlu, dedicata al pericolo che i tagli della legge di bilancio ricadano sui Comuni con effetti sul welfare per intere comunità.
Parlando da delegato ai temi del Sud, Falcomatà ha poi stigmatizzato gli effetti negativi della riforma dell’autonomia differenziata messa in campo dal precedente governo. “Quella riforma sarebbe il colpo finale alla possibilità di crescita del Mezzogiorno, una spallata al Sud ed una stretta di mano alla criminalità organizzata. Non si spiega – ha aggiunto il sindaco reggino – perché in un Paese che fa della solidarietà nazionale uno dei principi cardine della Carta Costituzionale gli stessi servizi debbano essere garantiti in modo diverso tra Nord e Sud”.
Il delegato Anci ha citato l’esempio degli asili nido. “Nella mia città sono riuscito ad aprirne tre grazie ai fondi Fas della coesione che dovrebbero essere aggiuntivi rispetto ai trasferimenti ordinari, ma che di fatto sono diventate risorse sostitutive. La stessa cosa non accade al Nord dove i miei colleghi possono aprire gli asili grazie a risorse statali. Non è concepibile che si inneschi una guerra tra poveri. Del resto – conclude Falcomatà – Anci nasce anche per salvaguardare l’unità dei Comuni e perché essi abbiano una voce unica rispetto alle problematiche degli enti locali”.