- Maggio 13, 2014
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Emergenza sbarchi – Bianco: “Catania farà sua parte ma a governo ed Ue dico che siamo al collasso”
"L'Europa e il governo italiano non possono ricordarsi di questo fenomeno che causa dolore e so..."L’Europa e il governo italiano non possono ricordarsi di questo fenomeno che causa dolore e sofferenza a intere popolazioni di migranti soltanto quando si verificano dei morti: Catania non si tira indietro e anche oggi faremo la nostra parte, con la dignità della nostra gente, ma va detto chiaramente che siamo al collasso". Lo ha detto il sindaco Enzo Bianco, commentando il prossimo arrivo a Catania delle salme dei 17 migranti morti ieri a Lampedusa e dei 206 superstiti.
"Ricordo – ha aggiunto il sindaco – la commozione che l’Europa intera provò quando a Catania, nell’agosto scorso, alcuni disperati morirono annegati a pochi metri dalla spiaggia della Plaia, quel confine europeo che rappresentava la loro terra promessa. Il giornale tedesco Die Welt parlo’ di scena apocalittica. Allora a Catania – ricorda Bianco – fu proclamato il lutto cittadino. E anche adesso la città non si sottrae alla solidarietà per i superstiti e alla pietosa accoglienza di questi altri morti. Ma non possiamo andare avanti così”.
Secondo Bianco, "non è più un’emergenza saltuaria quella che ci troviamo ad affrontare visto che ormai si protrae da mesi, se non da anni come a Lampedusa, con una frequenza degli sbarchi quasi giornaliera lungo le coste della Sicilia e con un incremento esponenziale nella zona orientale dell’Isola". "La Sicilia – ha evidenziato Bianco – non ce la fa più. E la prospettiva, a sentire le previsioni del governo nazionale, è quella di un ulteriore aggravamento della situazione degli sbarchi con centinaia di migliaia di persone che attendono di imbarcarsi per raggiungere il confine europeo, la Sicilia". "E’ soprattutto l’Europa, oltre al governo italiano – ha concluso- ad avere la responsabilità: è inumano voltarsi dall’altra parte, bisogna dare alla Sicilia mezzi e strumenti per affrontare quest’emergenza umanitaria continua". (com/ef)