• Giugno 12, 2014
di anci_admin

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Emergenza sbarchi – Anci in Unificata, Bianco: “Mancano procedure chiare e risorse certe, chiusura accordo prossima settimana”

La chiusura dell’accordo quadro sul piano straordinario di accoglienza, per arginare l’e...

La chiusura dell’accordo quadro sul piano straordinario di accoglienza, per arginare l’emergenza sbarchi, ci sarà nella riunione di Unificata della prossima settimana. I giorni che mancano al prossimo giovedì saranno utilizzati da Comuni, Regioni e governo per approfondire gli aspetti procedurali e finanziari che il Piano dovrà contenere. Inoltre, agli inizi della settimana prossima, è stato calendarizzato un incontro tra autonomie e presidenza del Consiglio per discutere nel dettaglio l’accordo. E’ quanto emerso dalla riunione di Unificata svoltasi oggi al ministero degli Affari regionali, convocata, tra l’altro, per discutere i termini dell’accordo raggiunto martedì 10 giugno al Viminale tra il ministro Angelino Alfano e il presidente Anci Piero Fassino.
“Abbiamo chiesto di concludere la discussione la prossima settimana – ha detto in rappresentanza dell’Anci il sindaco di Catania Enzo Bianco – perché vogliamo avere certezze sia procedurali che finanziarie. Apprezziamo il passo avanti fatto dal governo – ha continuato – ma è necessario chiarire diversi aspetti, cosa che faremo durante un incontro con la presidenza del Consiglio agli inizi della prossima settimana.
“La situazione è drammatica – ha ribadito Bianco -, per questo serve il coinvolgimento anche di altri ministeri, ad esempio quello della Difesa che potrebbe mettere a disposizione caserme inutilizzate da destinare all’accoglienza. A Catania due palazzetti dello sport sono già gravemente danneggiati e non abbiamo più posti dove mettere i migranti”.
Bianco ha inoltre ribadito due concetti già espressi da Fassino il 10 giugno ovvero la richiesta di un pieno coinvolgimento dell’Europa e un allargamento dello Spar anche ai minori stranieri non accompagnati. Sul primo aspetto il sindaco di Catania ha auspicato “un coinvolgimento nell’operazione Mare nostrum anche di altri Paesi europei perché quelli sono i confini dell’Europa, non solo dell’Italia. Inoltre il Frontex (l’agenzia europea che si occupa di immigrazione n.d.r.), continua a fornirci con cinque mesi di ritardo i numeri degli sbarchi. Questo siamo in grado di farlo anche noi”.
Sui minori, invece, il sindaco di Catania ha ricordato come sia “una legge, la 328 a regolarne la tutela ma è una norma che non basta più perché serviva per poche unità di bambini abbandonati sporadicamente mentre ora, nella sola Catania, sono oltre 600 i minori non accompagnati”.
“Serve una centrale operativa e una regia complessiva – ha rimarcato ancora il sindaco di Catania – come avvenne con l’emergenza Albania degli anni ’90. In quell’occasione si intervenne aiutando lo Stato di provenienza a ricostruirsi. Oggi la stessa situazione l’abbiamo in Siria e Libia e ho notizie che ci sono accampamenti con migliaia di disperati pronti a partire per le nostre coste. Non abbiamo bisogno di centrali europee di statistiche – ha concluso Bianco – ma di un impegno concreto che coinvolga Comuni, regioni, governo italiano e Unione europea”. (ef)