- Giugno 25, 2014
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Eire 2014 -‘Valore Paese Dimore’, i Comuni pronti a coniugare cultura e turismo per lo sviluppo del territorio
MILANO - Valorizzare castelli, edifici di pregio e strutture, che raccontano la piccola e grande sto...MILANO – Valorizzare castelli, edifici di pregio e strutture, che raccontano la piccola e grande storia del nostro paese, per creare un modello integrato di ospitalità ed attività culturali di promozione del territorio e delle risorse locali. Il tutto cercando di realizzare una rete attiva di amministrazioni che sappia utilizzare al meglio le risorse nazionali e comunitarie finalizzandole ad una ‘valorizzazione virtuosa’ del patrimonio culturale. Adesso è possibile grazie al progetto Valore Paese Dimore protagonista, alla decima edizione di Eire, di un convegno vetrina per alcuni progetti che fanno parte della sua rete avviata lo scorso anno. Promosso da Agenzia del Demanio, Invitalia e Fondazione Patrimonio Comune, con il coinvolgimento del Mibact, Mise e Cdp, il progetto mette insieme un portafoglio di circa 200 immobili, equamente distribuiti tra Stato, enti pubblici ed enti previdenziali, con l’obiettivo di creare una rete di alberghi in luoghi di pregio.
Valore Paese Dimore “si sviluppa attraverso un mix di strumenti tecnici, normativi e finanziari che tengono conto delle specifiche caratteristiche dei beni, individuando per ciascuno di essi il miglior percorso di valorizzazione e riqualificazione”, ha spiegato Aldo Patruno dell’Agenzia del Demanio. Patruno ha evidenziato che, in una fase di forti ristrettezze di bilancio, è molto importante utilizzare bene le risorse comunitarie e quelle di cofinanziamento nazionale. “Nel caso dell’investimento che sarà realizzato a Villa Fiorita di Ercolano – ha sottolineato – sui 23 miliardi di euro previsti, l’80 per cento arriverà dai fondi Jessica della Banca europea degli investimenti”.
Ma i veri protagonisti dell’incontro milanese sono state proprio le amministrazioni comunali, piccole e grandi, pronte a raccogliere la sfida della valorizzazione immobiliare ‘intelligente’. Come Valeggio sul Mincio che in un vecchio edificio fortificato, strategicamente incastonato tra il lago di Garda e l’aeroporto di Villafranca di Verona, spera di realizzare una vera cittadella dello slow food, sfruttando le eccellenze gastronomiche della zona. O come la vicina Nogarole Rocca: lì, in un’antica torre di avvistamento situata su una rocca nei pressi dell’abitato, il Comune spera di impiantare un vero e proprio centro multiservizi al servizio del territorio, integrando progetti di agroalimentare, welfare e salute.
Già pronto a raccogliere i flussi turistici è invece il piccolo centro di Monteleone di Fermo, appena 440 abitanti, dove l’amministrazione guidata da Vittorio Paci ha avviato la trasformazione di un palazzetto storico in una struttura interamente dedicata all’accoglienza. “Stiamo cercando di valorizzare l’attività della locale pro loco che organizza ogni anno manifestazioni diventate punto di riferimento per l’intero territorio. La nostra speranza è di creare lavoro stabile, mettendo a frutto le risorse regionali e comunitarie, in una logica di partenariato pubblico e privato”, ha sottolineato Paci.
All’appuntamento di Eire 2014 anche due centri medio piccoli: Bronte, famosa nel mondo per il celebre pistacchio, cerca di promuovere il proprio territorio partendo dalla valorizzazione del Castello Nelson e dell’antico borgo Caracciolo. Il complesso, situato all’interno del Parco dell’Etna, oltre ad una chiesa di alto valore artistico, ospita ampi spazi verdi dove l’amministrazione comunale spera di realizzare un circuito golfistico che potrà usufruire di una struttura ricettiva di eccellenza. Da parte sua a Soriano del Cimino il maniero già degli Orsini, in posizione dominante sull’antico borgo, potrebbe diventare una struttura alberghiera, modello dimora storica. Un progetto che è già in uno stadio avanzato, essendo già stato presentato il bando per la concessione del bene storico ai privati.
Tutti progetti che “rappresentano un modo innovativo di interazione tra più realtà pubbliche e private, attorno al tema del turismo e della cultura”, ha spiegato il direttore di Fpc, Michele Lorusso. “Adesso la prossima sfida per i Comuni – osserva – è costruire il ‘contorno’, cioè valorizzare i territori rendendoli attraenti agli investitori, ma soprattutto agli utenti finali”. Da questo punto di vista l’approdo naturale è la prossima programmazione comunitaria 2014-2020 sulla quale – conclude Lorusso – dovranno farsi trovare pronti sul terreno della pianificazione strategica”. (gp)