- Settembre 24, 2015
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Economia Pubblica – IFEL partecipa a Ferrara alla XXVII Conferenza SIEP
Si è aperta oggi a Ferrara la <a href="http://www.siepweb.it/siep/it/xxvii-conferenza-20...Si è aperta oggi a Ferrara la XXVII Conferenza annuale della Società italiana di economia pubblica. La due giorni di incontri è dedicata al tema “Public Policies in Financial Crisis” e ha l’obiettivo di coinvolgere economisti e scienziati sociali al fine di fornire originali analisi sul reale impatto della crisi, consentendo di sviluppare discussioni e riflessioni sulle possibili soluzioni.
Saranno questi i principali argomenti affrontati in occasione della Conferenza: riutilizzo e limiti delle politiche fiscali nazionali per la crescita e la stabilizzazione; le sfide della moneta unica; la crisi finanziaria e lo stato sociale; la necessità di affrontare più disuguaglianza con meno risorse; l’impatto della crisi sulle relazioni intergovernative: centralizzazione e decentramento; le politiche per contenere e gestire il debito sovrano; l’evolversi dei rapporti tra istituzioni politiche e l’intervento del settore pubblico nell’economia.
In questo contesto, la Fondazione IFEL offre il proprio contributo scientifico, presentando due paper che saranno illustrati e discussi nel corso della seconda giornata della Conferenza. Di seguito si riportano gli abstract dei due studi:
“Structural funds: an effective redistributive policy? Some evidence from italian public policies”
Nel paper si analizzano gli effetti dell’impiego dei fondi strutturali europei sulle economie delle venti regioni italiane durante il periodo 1994-2012. A differenza delle precedenti analisi empiriche per il nostro paese, il presente studio tiene conto congiuntamente dell’impatto dei fondi e delle politiche regionali e industriali a carattere nazionale. I risultati ottenuti mostrano che i fondi hanno avuto un impatto significativo sulla crescita del PIL pro capite regionale, e molto più debole sul processo di accumulazione del capitale. La “qualità del governo” non influisce molto sull’efficacia dei fondi strutturali, ma accresce l’effetto dell’impatto dei sussidi alle imprese. I singoli fondi strutturali producono effetti di intensità molto diversa. Tra di essi il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale sembra avere il maggiore impatto.
Scarica il paper completo (http://www.fondazioneifel.it/appuntamenti-e-news/item/download/1770_9c0bad758ceeb2cf403ebd793c19632d)
“Il debutto del nuovo sistema perequativo comunale: lo schema di riparto del Fondo di Solidarietà Comunale nel 2015”
La legge delega sul federalismo fiscale n. 42 del 2009, in coerenza con il titolo V della Costituzione riformato nel 2001, ha previsto il superamento della spesa storica quale criterio principale per il finanziamento erariale dei servizi forniti dai Comuni e la sua sostituzione con l’assegnazione di entrate proprie che, unitamente ai trasferimenti perequativi, dovrebbero essere sufficienti per garantire lo svolgimento delle funzioni loro conferite. Per quanto riguarda i trasferimenti perequativi, la legge 42 distingue le spese riferibili alle funzioni fondamentali da quelle riconducibili alle funzioni non fondamentali. Le prime dovrebbero essere perequate integralmente con il concorso dello Stato laddove le capacità fiscali dei Comuni non fossero sufficienti a coprire i rispettivi fabbisogni standard, mentre al finanziamento parziale delle seconde concorrerebbe un fondo perequativo orizzontale basato sulle capacità fiscali. Dalla legge delega alla fase attuale la materia del federalismo municipale ha conosciuto importanti sviluppi, spesso non in linea con il disegno delineato dalla legge 42, rispetto al quale l’anno 2015 costituisce indubbiamente lo spartiacque che ne segna la definitiva frattura. Nel 2015 il 20% del Fondo di solidarietà comunale è distribuito in base alla “differenza tra le capacità fiscali e i fabbisogni standard”, dando via al graduale superamento del criterio della spesa storica. Infatti, secondo le intenzioni del Governo, lo schema di riparto adottato dovrebbe divenire, nel giro di pochi anni, il definitivo meccanismo perequativo per i Comuni delle Regioni a statuto ordinario. Si tratta di un schema di perequazione “orizzontale”, alimentata esclusivamente dai Comuni, per il 70 per cento destinata a ridurre le differenze tra i fabbisogni e le capacità fiscali standard e per la rimanente parte le differenze territoriali in termini di capacità fiscale pro capite. Purtroppo, un processo di riforma così complesso e importante, che coinvolge la maggioranza dei Comuni italiani e la cui realizzazione comporterà una significativa redistribuzione di risorse tra i Comuni di diversa dimensione e differente area geografica, sembra passare inosservato. L’obiettivo principale che questo lavoro si prefigge è quello di sollecitare un adeguato dibattito sull’argomento, illustrando la struttura dello schema di riparto fin qui adottato nonché i costi di transazione connessi alla sua realizzazione.