• Luglio 4, 2017
di Angela Gallo

Mezzogiorno

Anci in audizione al Senato: “Finanziare fondo aree urbane degradate e Pac per infanzia e anziani”

L’Anci ha sollecitato altre misure cruciali per le politiche territoriali. Innanzitutto, migliori e forme di assistenza tecnico amministrativa per i Comuni. Un supporto tecnico ai Comuni del Sud per l' accentramento delle centrali uniche di committenze e l’allargamento a tutti il Sud delle ZES
Anci in audizione al Senato: “Finanziare fondo aree urbane degradate e Pac per infanzia e anziani”

Il finanziamento dei progetti ammessi all’esito del bando  e aree urbane degradate’, almeno per tutti i Comuni del Sud. E il rifinanziamento del programma dei servizi di cura all’infanzia e agli anziani (Pac), che si concluderà il 30 giugno 2018, ma necessario per non interrompere servizi fondamentali per le comunità locali soprattutto meridionali. Sono queste le principali richieste formulate dall’Anci sul ‘Decreto Mezzogiorno’ nel corso di una audizione davanti la Commissione Bilancio del Senato per la conversione in legge del provvedimento pubblicato lo 20 scorso giugno in Gazzetta ufficiale. A rappresentare la posizione dei Comuni ai commissari – sintetizzata in un documento loro consegnato – è stata Micaela Fanelli, sindaco di Riccia capo delegazione dell’Anci al Comitato delle Regioni.
Fanelli ha innanzitutto salutato con favore il decreto che “ben si inserisce in un programma governativo di aiuti per il Mezzogiorno che Anci reputa positivamente, anche perché il riequilibrio territoriale serve soprattutto ai Comuni”.
Venendo poi alla richiesta  per le aree degradate, l’esponente Anci ha spiegato come “degli 870 progetti presentati da altrettanti Comuni ne sono risultati ammissibili a finanziamento circa 451 per un fabbisogno che supera di più di tre volte la dotazione iniziale del fondo, di circa 200 milioni di euro”. Tuttavia, “il fondo per effetto di successivi interventi è stato ridotto a 78,5 milioni di euro non essendo in grado di coprire il fabbisogno”. Da qui la richiesta Anci di incrementarlo per “assicurare copertura nazionale e complementarietà di effetti a tutti gli interventi statali”. Sarebbe “una importante boccata di ossigeno per i comuni del Sud darebbe loro capacità di investimento e sviluppo economico”, ha affermato il sindaco.
Fanelli ha poi sottolineato l’impatto positivo della Pac che “ha consentito nei Comuni in cui è intervenuto, seppur con risorse aggiuntive, che venissero assicurati servizi fondamentali per la cittadinanza, in linea con gli obiettivi del piano nazionale di riforma in materia di welfare e contrasto al disagio sociale”. Tuttavia, anche “per effetto delle regole di rendicontazione della spesa – ha precisato l’esponente Anci – molte amministrazioni locali già ora hanno esaurito le risorse per dare continuità agli interventi avviati”.
Per questo motivo, tanto più di fronte alla prossima chiusura della Pac, appare necessario dare continuità all’intervento, sostenendo in particolare proprio quelle amministrazioni locali del Mezzogiorno (e non solo) più colpite dalla crisi altrimenti – precisa il sindaco di Riccia –  il rischio è che sia compromesso il finanziamento dei piani di ambito sociale, del sostegno per l’inclusione attiva (sia) ed altre misure contro la povertà volute dal governo.
Accanto a queste richieste l’Anci ha sollecitato altre tre misure cruciali per le politiche di investimento territoriali. Innanzitutto, una migliore finalizzazione delle previste forme di assistenza tecnico amministrativa per i Comuni, da attuare grazie ad un piano concertato ed all’individuazione di un soggetto attuatore in Invitalia. Ancora un supporto tecnico ai Comuni del Sud per l’ accentramento delle centrali uniche di committenze, con l’obiettivo di agevolare la realizzazione di opere pubbliche.
Infine, Anci ha chiesto l’allargamento a tutte le regioni del Mezzogiorno delle Zone Economiche Speciali (ZES). “Rappresentano una misura mutuata da altre esperienze Ue e particolarmente coraggioso, ma i sindaci devono essere coinvolti di più all’interno della loro governance. E soprattutto – ha concluso Fanelli – va prevista una Zes per ognuna delle regioni meridionali, comprese quelle al momento escluse dai benefici del provvedimento.


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