• Gennaio 21, 2016
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Dl Milleproroghe – QEL Sole24Ore, Gare gas e sanatoria delibere Imu-Tasi, la voce dei sindaci

di Giuseppe Pellicanò Da un lato la proroga dei termini per le gare di affidamento delle...

di Giuseppe Pellicanò

Da un lato la proroga dei termini per le gare di affidamento delle concessioni del gas, con il relativo annullamento delle sanzioni per i Comuni. Dall’altro, la richiesta di sanatoria delle delibere Imu-Tasi del 2015 per quei Comuni che hanno approvato il bilancio oltre il 31 luglio per varie ragioni legate ai ritardi nell’insediamento degli organi dopo le elezioni e per complessità e lunghezza dell’iter decisionale del bilancio. Sono due delle principali richieste che l’Anci ha avanzato in sede di conversione del Dl Milleproroghe, e su cui si registra l’intervento di numerosi amministratori locali. 
 
Proroga dei termini delle gare del gas
«Rinviare i termini per le gare gas è una scelta condivisibile, così come è condivisibile e auspicabile uno sforzo di investimento per metanizzare i molti territori emarginati del Paese», sottolinea il coordinatore Anci pewr i piccoli comuni, Massimo Castelli. Che aggiunge: «Sul tema c’è molta confusione e tanti sono i piccoli Comuni che non riescono ad affrontare la questione con la dovuta efficienza. Il tema va quindi ripensato, a partire dalla proroga delle gare, riformando le condizioni generali per dare pari opportunità e pari accesso ai servizi a tutti i Comuni».
«La richiesta Anci va nella direzione giusta, soprattutto, per quanto riguarda il comparto dei piccoli Comuni», rincara da parte sua il coordinatore Unioni dei Comuni Anci, Dimitri Tasso. «Non tutti i territori, infatti, si sono potuti organizzare, soprattutto i piccoli enti che "dipendono" sul tema da un ente capofila, che ha fatto ricadere a cascata i ritardi. Come sempre siamo di fronte a responsabilità "comunicative" e i piccoli Comuni non hanno certo potere sostitutivo».
Sanatoria delle delibere Imu-Tasi
In merito alla richiesta di sanatoria per le delibere Imu-Tasi 2015 adottate dai Comuni che hanno approvato il bilancio oltre il 31 luglio, interviene innanzitutto Umberto di Primio, sindaco di Chieti e vicepresidente Anci con delega alla Pa e al Personale. «L’Anci avanza una richiesta legittima: chiediamo una sanatoria che di fatto rimette un po’ di giustizia in una vicenda, quella dei bilanci di previsione 2015, con diverse difficoltà di approvazione proprio in ragione del proliferare di norme contraddittorie da parte del Governo», rimarca l’esponente dell’associazione. «I provvedimenti del Governo, che hanno consentito la normale approvazione dei bilanci, sono arrivati in ritardo e molti Comuni si sono trovati in difficoltà nell’approvare i bilanci in tempo», ricorda Di Primio. Che precisa come la sanatoria non produrrà «danni né per il bilancio statale né per quelli comunali. L’unico effetto sarà consentire ai Comuni una gestione più tranquilla dei bilanci approvati l’anno scorso».
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Andria, Nicola Giorgino. «L’iniziativa Anci di promuovere l’esame e l’approvazione di un emendamento al testo del decreto Milleproroghe a favore degli enti locali che hanno deliberato aliquote e tariffe dei tributi locali in condizioni di oggettiva impossibilità, come è accaduto al nostro Comune, non può che trovarci soddisfatti e convinti sostenitori. Questa iniziativa – spiega Giorgino – è la conferma evidente che per i Comuni che sono andati al voto il 31 maggio del 2015, il rispetto del limite per 30 luglio per la deliberazione di Consiglio su aliquote e tariffe dei tributi locali era oggettivamente difficile».
Argomentazioni simili anche dal sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. «Rimane difficile comprendere il motivo per il quale la norma sulla sanatoria è stata stralciata», osserva. «Per questo auspico il ripristino della norma, perché prima di tutto non modificava la spesa dello Stato, in secondo luogo perché i Comuni – per lo meno Fiumicino – non hanno approvato il bilancio oltre il 31 luglio, certi della cancellazione dell’Imu sulla prima casa, ma perché avevano un’effettiva necessità di far quadrare i conti dei propri bilanci», conclude Montino.