- Ottobre 13, 2014
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Dissesto idrogeologico – Tavaglione (Peschici): “Quattordici pareri per mettere in sicurezza i canali, intanto Cartagine brucia…”
“Una riflessione su come riorganizzare il sistema di Protezione civile va fatta al più ...“Una riflessione su come riorganizzare il sistema di Protezione civile va fatta al più presto così come va snellita la burocrazia. Di fronte ad un evento come un’alluvione, una frana o un terremoto il sindaco è il primo attore e deve poter essere messo nelle condizioni di poter operare, con strumenti snelli ed efficaci”. E’ quanto dichiara il sindaco di Peschici, Francesco Tavaglione, che oggi commenta l’alluvione che in questi giorni ha flagellato Genova ma che poco più di un mese fa ha messo in ginocchio gran parte del Gargano.
“Oggi – dice Tavaglione – siamo in grado di quantificare in cinque milioni i danni subiti dalle piogge del 5 e 6 settembre e parlo solo di danni ad edifici e terreni pubblici”, danni che ancora oggi hanno il volto “dei canali di scolo ancora pieni di detriti che vanno svuotati e rimessi in funzione. Ad oggi se dovessero ripetersi piogge anche non straordinarie come quelle di settembre – denuncia il sindaco di Peschici – potremmo avere danni ancora più gravi”.
Un territorio ancora ferito, dunque, “e mentre ne parliamo – ricorda il sindaco – non ancora è stato firmato lo stato d’emergenza”, il che provoca “enormi difficoltà a ripartire”.
A Genova le risorse per ripristinare i letti dei torrenti sono rimaste incagliate nelle maglie fitte della burocrazia e dei ricorsi, nel Gargano è successo qualcosa di simile? “Per i lavori di messa in sicurezza dei canali – racconta il primo cittadino di Peschici -, e preciso che si tratta di lavori legati all’incolumità pubblica, abbiamo bisogno di 14 pareri che possono richiedere anche anni di attesa. E anche se alla fine arriva il via ai lavori è molto probabile che il progetto sia superato da nuove leggi o da scenari mutati. Tutto questo è davvero incredibile”.
Ed ecco allora che la soluzione è “cominciare a ragionare in maniera determinata sul ruolo dei sindaci nella protezione civile. I sindaci sono quelli che meglio conoscono il proprio territorio, sanno come muoversi. Ma occorrono meccanismi di protocollo più snelli che diano una capacità di reazione immediata. Altrimenti – chiosa il sindaco – mentre perderemo tempo a parlare Cartagine continuerà a bruciare…”. (ef)