• Dicembre 3, 2013
di anci_admin

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Digitale – Oggi a Roma il Convegno “Italia di Twitter. Le nuove forme della comunicazione pubblica”

Appena l’1% dei profili twitter è attivato da comuni di grandi dimensioni (oltre i 600 ...

Appena l’1% dei profili twitter è attivato da comuni di grandi dimensioni (oltre i 600 mila abitanti) mentre il 51% è avviato da comuni con meno di 10 mila abitanti. Ai primi venti posti nella classifica dei Comuni più cinguettanti troviamo Bologna, Roma Venezia Firenze Torino Genova Milano Napoli, seguono a qualche distanza: Modena, Cesate, Potenza, ecc..
E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università di Siena, “I Comuni italiani su Twitter”, sulla presenza degli enti locali sul social dei 140 caratteri presentata oggi a Roma nel corso del convegno “Italia di Twitter. Le nuove forme della comunicazione pubblica” in corso di svolgimento presso la sede dell’Anci.
Organizzato dall’Associazione Cittadini di Twitter in collaborazione con l’Associazione dei Comuni italiani, l’evento – attraverso una full immersion nel mondo 2.0 – mira a condividere le best practices dei comuni italiani in questo nuovo modo di fare comunicazione pubblica, passando dalle opportunità offerte da twitter e dai social network più in generale per focalizzarsi sull’esperienza diretta di alcuni sindaci che con i loro cinguettii politici di 140 caratteri informano in tempo reale.
Le città hanno da sempre riservato spazi pubblici alla comunicazione e allo scambio di idee  tra i propri cittadini e nell’era dell’informazione le città diventano nodi portanti delle reti di telecomunicazione perché sono gli ambiti meglio dotati di infrastrutture digitali e perché dispongono della massa critica di utenti grazie alla concentrazione di popolazione residente e di  city users.
Accanto ai luoghi “materiali”  oggi ci sono una moltitudine di luoghi virtuali di informazione e di dialogo ai quali possono partecipare in modo attivo soggetti diversi: enti locali, istituzioni, associazioni, imprese e soprattutto i cittadini  che  diventano  prosumers,  ossia  produttori e “consumatori”  di informazioni di vario genere che interagiscono secondo il nuovo modello “da molti a molti” introdotto dal Web 2.0. Le applicazioni del 2.0 hanno modificato sia le modalità di relazione sia le finalità dell’utilizzo di tali strumenti da parte delle pubbliche amministrazioni che adesso mirano ad avviare forme di e-governance e a rafforzare lapoartecipazione dal basso e il dialogo. (fdm)