• Febbraio 3, 2014
di anci_admin

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Difesa – Sole 24 Ore, per la dismissione degli immobili si pensa alla ‘valorizzazione d’onore’

Valorizzazione d’onore, una sorta di concessione gratuita per dieci anni in cambio di un a...

Valorizzazione d’onore, una sorta di concessione gratuita per dieci anni in cambio di un adeguato progetto di valorizzazione da parte dell’ente o privato che usa il bene. Alla fine del periodo, il bene torna all’agenzia del Demanio che lo venderà con prelazione per chi lo ha gestito e valorizzato. E’ la formula innovativa con cui il ministero della Difesa intende piazzare i circa 700 immobili che non sono stati opzionati nell’ambito del federalismo demaniale, ‘rivitalizzato’ con l’art. 56 bis del decreto del Dl Fare. Questi cespiti, esattamente 696, facevano parte di una lista che ne comprendeva 953; ma sono stati soltanto 257 i beni per i quali gli enti locali hanno dimostrato interesse.
Accanto a questo pacchetto di beni, già trasferiti all’Agenzia del Demanio per la loro dismissione, vi sono altri 432 immobili, soprattutto caserme, che si renderanno liberi entro il 2019 per il taglio degli organici delle Forze armate.
“La valorizzazione d’onore partirà in modo graduale ed il primo bando consentirà di assegnare solo una parte dei beni”, spiega il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano intervistato dal Sole 24 Ore.
Le questioni da definire per la nuova forma di concessione non sono poche, a partire dalla destinazione d’uso degli immobili da ‘cedere’, tutti di provenienza militare e perciò ‘fuori’ dalla pianificazione urbanistica comunale. Su questo tema, “c’è un tavolo aperto con l’Anci per introdurre procedure più semplici e certe”, sottolinea Alfano.
Senza dimenticare i problemi contabili: con la valorizzazione d’onore il bene non "esce" dal bilancio dello Stato,  anche se può essere utilizzato. Solo quando, una volta valorizzato, l’immobile è venduto,  si pone l’esigenza di iscrivere in bilancio il corrispettivo, vale a dire i soldi dell’alienazione. (gp)