• Luglio 8, 2016
di anci_admin

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Delrio: “Alta qualità della vita nelle città per diventare Paese più europeo”

CATANIA - “Il primo obiettivo è diventare un Paese più Europeo dove diminuisce l...
Delrio: “Alta qualità della vita nelle città per diventare Paese più europeo”

CATANIA – “Il primo obiettivo è diventare un Paese più Europeo dove diminuisce l’uso dell’auto privata ma per poter ottenere questo obiettivo dobbiamo occuparci non solo di traffico ma della qualità della vita nelle città. I cittadini usano l’auto privata perché non ci sono mezzi, quindi il primo obiettivo è recuperare una pianificazione che riduca il gap sulle infrastrutture per la mobilità collettiva”. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio, intervenuto per le conclusioni della prima giornata di lavori della II Conferenza nazionale sulla Mobilità sostenibile che si chiude domani a Catania.
“Solo a Madrid – ha detto Delrio – ci sono 290 chilometri di metropolitana mentre nelle nostre grandi città non si arriva nemmeno a 200.  Per questo presenteremo un piano per aiutare le grandi aree urbane a completare le reti metropolitane da troppo tempo solo sulla carta. Poi, sempre in ottica saree metropolitana intendiamo potenziare il trasporto regionale, dando a Comuni, Regioni e aziende la possibilità di rinnovare il parco veicolare che, di media, è vecchio di 12 anni. Si tratta di un grande investimento su cui creare anche una grande filiera industriale”.
Delrio ha poi individuato tre punti per togliere i freni alla progettualità infrastrutturale: “Primo fare buoni progetti, secondo avere buoni bandi dalle stazioni appaltanti, per evitare ricorsi e contenziosi che allungano i tempi fino a dieci anni, e poi regole più stringenti come abbiamo fatto con il nuovo Codice appalti in cui le leggi sono poche ma molto chiare”.
Infine il ministro delle Infrastrutture ha risposto a una sollecitazione del sindaco Bianco che poco prima aveva chiesto più competenza per i Comuni riguardo al trasporto pubblico locale. “Ci sono competenze costituzionali delle Regioni – ha detto – ma forme di maggiore autonomia vanno studiate”. (ef)