• Aprile 11, 2018
di anci_admin

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Decaro: “Città patrimonio per il futuro del Paese, serve ministero dedicato”

“Da sindaco e a nome dei sindaci dico che serve un ministro alle città, un ministero im...
Decaro: “Città patrimonio per il futuro del Paese, serve ministero dedicato”

“Da sindaco e a nome dei sindaci dico che serve un ministro alle città, un ministero impegnato sul fronte delle politiche urbane. È indispensabile. E lo meritiamo. La storia d’Italia è una storia di città, di municipalità. E se i Comuni sono l’istituzione più antica, i sindaci i rappresentanti istituzionali con la maggior fiducia dei cittadini, le città sono un patrimonio da valorizzare per guidare lo sviluppo dell’intero Paese”. Lo ha ribadito Antonio Decaro presidente dell’Anci e sindaco di Bari intervenendo al convegno organizzato a Roma dall’In/Arch sul tema ‘Città 4.0, Resistenza accoglienza e resilienza: una via italiana all’innovazione’, ospitato dall’associazione dei costruttori edili (Ance).
Portando il suo contributo al dibattito sul modello insediativo migliore per le città italiane, Decaro ha assicurato l’impegno dell’associazione per l’avvio di un’agenda urbana per il Paese. “Agenda urbana per me significa dare una forma e una strategia agli impegni da assumere, a livello nazionale, per consentire lo sviluppo del Paese attraverso le città. Attraverso le cento città ipotizzate nel documento oggi in discussione, ma anche – ha aggiunto – attraverso tutti gli ottomila Comuni italiani, alcuni piccoli, anche piccolissimi. Questi ultimi rappresentano per la loro peculiarità una vera opportunità”.
Il presidente dell’Anci si è soffermato sull’”evento epocale del bando periferie, l’operazione di rammendo, di ricucitura, che è ormai una pietra miliare nelle politiche urbane del Paese”. Decaro ha descritto con orgoglio la parabola dal bando “all’inizio finanziato con 500 milioni di euro da assegnare a progetti di riqualificazione, ma che, grazie alla risposta massiccia degli enti locali, è stata rifinanziata per raggiungere la copertura economica complessiva delle richieste: 2 miliardi e 61 milioni”.
Decaro ha quindi concluso la sua relazione con un appello: “Il bando periferie rappresenta un esempio importante della nostra azione, ma è solo una delle attività che ci ha visto impegnati in una costante ricerca di rilancio e di crescita per le città. Un’attività incessante malgrado i pesanti tagli subiti in questi anni: dal 2010 al 2015 le entrate dei Comuni si sono ridotte di 12 miliardi. Cioè i Comuni, che finanziariamente pesano per il 7,8 per cento dei costi della pubblica amministrazione, hanno sostenuto la metà dei tagli del periodo che ammonta a circa 25 miliardi. Un contributo enorme sproporzionato che abbiamo dato ai saldi della finanza pubblica. Non lo ricordiamo per lamentarcene, lo rivendichiamo perché esigiamo di essere interlocutori autorevoli e permanenti del governo che verrà e del parlamento neoeletto, nell’interesse del Paese”. (gp)