• Novembre 29, 2016
di anci_admin

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Decaro a La Repubblica: “Le colpe si distribuiscano su tutti o nessuno vorrà più fare il sindaco”

"O le colpe si distribuiscono su di tutti o nessuno vorrà più fare il primo citta...
Decaro a La Repubblica: “Le colpe si distribuiscano su tutti o nessuno vorrà più fare il sindaco”

"O le colpe si distribuiscono su di tutti o nessuno vorrà più fare il primo cittadino”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, commenta la notizia della condanna di Marta Vincenzi (leggi il commento del sindaco di Genova Marco Doria).
Presidente, l’ex sindaca di Genova ritiene che si sia voluta processare la politica. Crede sia così?
“Premesso che non conosco nel dettaglio la vicenda sul piano giudiziario, posso dire però che esiste un problema che noi sindaci poniamo con forza. È il tema della nostra sovraesposizione e della necessità di mitigare le responsabilità, perché non si può essere accusati di tutto quello che accade in una comunità. Occorre riflettere sulle oggettive difficoltà che incontriamo nel gestire il bene pubblico nel rispetto della legge. Il diritto di tutti a guidare una comunità negli anni si è trasformato in un paradosso: in alcuni piccoli comuni è difficile trovare persone disposte a svolgere il ruolo di sindaco, perché prevale il timore di essere travolti da norme di difficile applicazione”.
Quali sono le difficoltà oggettive?
“Penso a un tema su tutti, quello della protezione civile. Va migliorato il sistema e vanno creati meccanismi automatici: se c’è uno stato di allerta, non può essere il sindaco a decidere se chiudere o no le scuole. Non si può lasciare alla sensibilità del sindaco, che magari non ha neanche le competenze tecniche, ma va creato un protocollo”.
Non è sufficiente la diramazione del- lo stato di allerta per decidere?
“Il meccanismo deve essere automatico: a seconda del grado di allerta deve essere chiaro come intervenire. Altrimenti si rischia di stare immobilizza- ti nella paura di mettere una firma. Perché se chiudi gli uffici pubblici e non succede niente, ti imputano un danno erariale; se non li chiudi e succede qualcosa, allora invece rischi il processo”.
A Bari, due anni fa, in qualità di sindaco dispose la chiusura delle scuole per il maltempo.
“Ci fu l’emergenza neve e la gestimmo io e l’assessore ai Lavori pubblici, ma siamo due ingegneri dell’Anas, è stato un caso che io e il collega avessimo questa esperienza”.
I sindaci dovrebbero avere meno responsabilità?
“I sindaci se le prendono tutte, le responsabilità, ma vanno messi nelle condizioni di intervenire bene. Non si può essere responsabili di tutto senza avere gli strumenti per fronteggiare la realtà. Bisogna mitigare le responsabilità. È assurdo pensare che siamo chiamati a rispondere di incidentistica stradale, di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, di trattamenti sanitari obbligatori, di vidimazione del registro degli stupefacenti presenti nelle strutture sanitarie… Il sindaco di Lecce, ad esempio, è stato prima condannato per omicidio colposo e poi assolto: per una macchina che andò in un sottopasso allagato”.
Al premier Renzi, però, ha chiesto più poteri ai sindaci. Non è una contraddizione?
“No, perché è impensabile non avere il potere di scegliere sull’assunzione del personale. Se sono responsabile del verde, per esempio, devo poter assumere il personale. Il paradosso è che il sindaco di Gombito è stato multato per tremila euro per avere potato lui personalmente gli alberi in assenza di risorse”.
All’ex sindaca Vincenzi vuole dire qualcosa?
“Le sono vicino: non è bello lo stato d’animo di chi ha fatto il sindaco per spirito di servizio e viene condannato”. (com/ef)