• Marzo 18, 2013
di anci_admin

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Debiti Pa – Ue, intesa Tajani-Rehn per facilitare pagamenti arretrati

L'Ue apre alla possibilita' di conteggiare in maniera flessibile il 'peso' dei pagamenti arretrati d...

L’Ue apre alla possibilita’ di conteggiare in maniera flessibile il ‘peso’ dei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione italiana nei confronti di imprese e fornitori su deficit e debito pubblico. Lo riporta l’Agenzia Ansa riferendosi ad un’intesa raggiunta in seno alla  Commissione europea tra i due vicepresidenti Antonio Tajani, responsabile per l’industria e Olli Rehn per l’economia e la finanza.
L’Italia, secondo le indicazioni di Bruxelles, deve preparare un piano di rientro per i debiti pregressi contratti dalla pubblica amministrazione con le imprese e la Commissione Ue e’ pronta a collaborare per attuarlo. Il pagamento dei debiti commerciali potrebbe rientrare tra i ‘fattori attenuanti’ nella valutazione da parte di Bruxelles del rispetto degli impegni presi sul deficit. La Commissione Ue invita pertanto l’Italia a fornire cifre aggiornate.
In una dichiarazione congiunta Tajani e Rehn rilevano che la direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti, che tutti i Paesi Ue dovevano recepire entro sabato 16 marzo, non ha valore retroattivo, e quindi serve una ‘soluzione realistica’ per superare il problema enorme degli arretrati.
Secondo i due commissari, questa soluzione ‘deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti in tempi relativamente brevi’. Un piano, osservano ancora i commissari, che dovrebbe prevedere ‘adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici’ da parte delle amministrazioni indebitate. La liquidazione dei debiti avrebbe certo ‘un impatto sul deficit pubblico’ ma, assicurano i due vicepresidenti, il Patto di Stabilita’ ‘permette di prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della conformita’ del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di debito’. E, quindi, ‘la liquidazione di debiti commerciali potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti’, assicurano Rehn e Tajani. (gp)