- Gennaio 27, 2025
Sisma 2016 e attività produttive
D’Alberto (sindaco Teramo): ”Ristori agli esercizi commerciali in sofferenza per la ricostruzione”
“Oggi, le attività aperte dopo il terremoto e costrette a chiudere o a spostarsi per via degli interventi sugli edifici, restano di fatto senza alcuna copertura. Serve un intervento immediato e urgente del Governo e del Parlamento”
“Prevedere appositi ristori per tutte quelle attività commerciali e produttive che, pur avendo iniziato a lavorare dopo il terremoto, ne stanno di fatto subendo le conseguenze per via dei lavori di ricostruzione”. Li chiede il sindaco di Teramo coordinatore di Anci Abruzzo per il sisma Gianguido D’Alberto che evidenzia come la questione interessi tutto il cratere sismico del Centro Italia.
“Oggi viviamo una situazione, legata all’alto numero di inagibilità anche parziali connesse al sisma del 2016-2017, in cui molte attività che hanno iniziato a lavorare dopo il terremoto sono costrette a chiudere, o a spostarsi perché gli edifici dove operano sono interessati da interventi di ricostruzione”, sottolinea il primo cittadino. “Questo genera loro una grande sofferenza economica e spese aggiuntive e insostenibili, senza ad ora diritto ad alcun ristoro, con l’effetto, in moltissimi casi, della morte commerciale”.
Lo scorso anno D’Alberto, nel suo ruolo di coordinatore delle Anci del cratere, aveva condiviso con l’USR un emendamento al Testo unico sulla ricostruzione privata, poi approvato, che prevedeva un indennizzo per quelle attività produttive che, in seguito ai danni del sisma, avevano la necessità di chiudere temporaneamente, per un massimo di sei mesi, i propri locali per consentire i relativi lavori”. “Purtroppo, però ad oggi gli indennizzi, in base a quanto previsto dalla normativa e a differenza di quanto previsto per il sisma 2009, – spiega D’Alberto – sono concessi solo alle attività già in esercizio alla data del terremoto lasciando fuori chi, pur avendo iniziato a lavorare dopo, oggi si trova comunque a pagare le conseguenze dei danni causati dal sisma”.
Questo per il sindaco di Teramo crea “una disparità di trattamento inaccettabile, che penalizza centinaia di esercizi in tutto il cratere e che mette anche a rischio molti posti di lavoro”. Da qui la sua richiesta di “una norma ad hoc, che preveda ristori anche per queste attività e che vada a sanare quello che rappresenta un vero e proprio vulnus”, “Facendomi sempre portavoce di tutto il cratere sismico del centro Italia, chiedo al Governo e al Parlamento di intervenire urgentemente sulla questione, anche per evitare uno spopolamento dei centri storici nelle more dei lavori di ricostruzione”, conclude il sindaco teramano.