- Ottobre 24, 2025
Immigrazione e accoglienza
D’Alberto: “SAI solo sistema capace di rispondere alle disposizioni della direttiva accoglienza UE”
Il delegato Immigrazione, politiche per l’integrazione e accoglienza, è intervenuto al Festival Sabir di Palermo
“Il Nuovo Patto Europeo per le Migrazioni e l’Asilo rappresenta un’importante occasione per strutturare un sistema di accoglienza e integrazione che metta al centro la persona, ricucendo comunità e territori, in una prospettiva di sviluppo e di garanzia dei diritti sia per chi è accolto che per chi accoglie.
La nuova direttiva accoglienza, adottata nell’ambito del Patto, chiede di investire sui diritti sociali, quali istruzione, formazione, salute, casa, lavoro, che devono essere garantirti anche ai richiedenti asilo, lasciando ampio spazio di manovra agli stati membri nella sua attuazione. Per questo oggi è fondamentale conoscere le modalità di attuazione e lavorare per inserire l’accoglienza in un percorso virtuoso che guardi realmente all’integrazione e alla permanenza delle persone sui territori”. Così il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, delegato ANCI Immigrazione, politiche per l’integrazione e accoglienza, al panel “Il sistema d’accoglienza pubblico e la nuova Direttiva Europea 1346/2024”, nell’ambito del Festival Sabir di Palermo.
Nel ringraziare il prefetto Rosanna Rabuano per il dialogo costante con i Comuni e per l’ascolto attento delle esigenze dei territori, a partire dalle questioni riguardanti i minori stranieri non accompagnati, il Sindaco di Teramo ha evidenziato la necessità, proprio nella fase di attuazione del Patto e della collegata Direttiva per l’accoglienza dei richiedenti asilo, di un fondamentale coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali, a partire dalle Regioni, innanzitutto per il tema delle vulnerabilità psico-sanitarie. Importante il potenziamento delle risorse per il sistema SAI, della sua apertura anche ai richiedenti asilo proprio alla luce delle nuove normative europee, di un suo allargamento non solo in termini numerici ma anche territoriali.
D’Alberto ha concluso il suo intervento evidenziando anche la necessità di potenziare la corretta informazione e narrazione del grande patrimonio umano e di competenze del sistema SAI “raccontando le storie e le esperienze delle persone e facendo capire che l’accoglienza non è solo vitto e alloggio ma molto di più: è costruzione di legami, costruzione di presente e futuro, volano di sviluppo nei territori. Oggi garantendo i diritti di chi accogliamo, garantiamo anche i diritti di chi accoglie”.