- Novembre 14, 2025
#Anci2025
Cucina italiana verso l’UNESCO: sindaci e ministeri uniti per la candidatura
I ministri Giuli e Lollobrigida hanno raccontato il valore culturale, identitario e territoriale della cucina italiana e il ruolo decisivo dei comuni nel percorso verso il riconoscimento UNESCO. Rileggi l'intervento dei ministri Foti, Tajani, Giorgetti e il dialogo con governo e Commissione Europea della prima giornata di lavori
BOLOGNA – “La cucina italiana come patrimonio UNESCO” è stato il tema dell’intervista che Gianni Trovati, giornalista del Sole 24 Ore, ha realizzato con il ministro della Cultura Alessandro Giuli e con Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, intervenuti nella giornata conclusiva della 42ª Assemblea annuale dell’Anci a Bologna.
Lollobrigida ha sottolineato come i sindaci siano parte integrante del percorso che ha portato alla candidatura della cucina italiana a patrimonio UNESCO. “Sono stati fatti molti tentativi per arrivare a questo risultato,” ha ricordato, “volevamo spiegare al mondo qualcosa che appartiene a tutti: la valorizzazione dei nostri prodotti, ciascuno legato al suo territorio.” La candidatura, ha aggiunto, è stata un processo corale, in cui i sindaci hanno svolto un ruolo determinante. Lollobrigida ha poi ricordato l’iniziativa del “pranzo della domenica”, promossa con Anci, simbolo di un rito che unisce idealmente il Paese.
Giuli ha posto l’accento sul ruolo della “diplomazia culturale” e sull’impegno del Ministero della Cultura nel sostenere la candidatura. Ha rivolto i suoi complimenti all’Anci per la capacità, attraverso l’appuntamento annuale, di restituire l’immagine di un Paese fatto di diversità locali ma con una vocazione globale. Citando il presidente albanese Edi Rama, ha ribadito che “senza cultura non c’è Italia”.
Tra gli elementi inclusi nella candidatura UNESCO, Giuli ha ricordato la Domus de Janas e l’Appia Antica: testimonianze di tradizioni ancestrali che collegano la Sardegna e altre aree del Paese alle civiltà antiche. “Abbiamo il privilegio di partecipare alla più alta forma di diplomazia culturale italiana”, ha detto, sottolineando che il compito del Ministero è sostenere con convinzione questo percorso.
Lollobrigida è tornato sul tema delle differenze territoriali, che definisce la vera ricchezza della nazione. “L’Italia nasce dalle sue diversità, e i comuni le rappresentano appieno,” ha affermato. Ha ricordato come il “pranzo della domenica” sia stato promosso in centinaia di amministrazioni locali, a dimostrazione di un patrimonio culturale e gastronomico capace non solo di raccontare i luoghi ma anche di sostenere turismo ed economia reale. La valorizzazione dei prodotti, ha spiegato, significa infatti rafforzare intere filiere. Ha citato anche la “carta dedicata a te”, iniziativa condivisa con Anci per promuovere i prodotti italiani.
Giuli ha infine evidenziato l’importanza dei borghi, definiti “elemento essenziale” dell’azione del Ministero della Cultura. Ha ricordato di aver trovato già attiva al suo arrivo la “linea B”, dedicata proprio alla loro valorizzazione. I borghi, spesso colpiti da calamità come i sismi e segnati dallo spopolamento, rappresentano luoghi fragili ma fondamentali, che meritano attenzione e interventi mirati. E, con riferimento al tema della cucina, ha concluso: “Il mangiare e il condividere il cibo sono elementi connaturati all’uomo”.
Rileggi l’intervento dei ministri Foti, Tajani, Giorgetti e il dialogo con governo e Commissione Europea della prima giornata di lavori