- Febbraio 19, 2014
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Crisi – Di Primio: “Far ripartire le imprese è linfa vitale per l’Italia”
"Basta tasse, basta burocrazia: le imprese e i commercianti non possono morire schiacciati dal ..."Basta tasse, basta burocrazia: le imprese e i commercianti non possono morire schiacciati dal peso delle imposte. Se il Paese deve ripartire non potrà che farlo iniziando da quanti ogni mattina, alzando la saracinesca della propria attività commerciale, danno linfa vitale alla nostra nazione". E’ quanto dichiara in una nota il sindaco di Chieti e delegato Anci al Personale Umberto Di Primio, all’indomani della manifestazione promossa da Rete Imprese Italia che ieri ha portato in piazza del Popolo a Roma migliaia di piccoli imprenditori.
"Come sindaco, come rappresentante della istituzione più vicina ai cittadini – scrive Di Primio – ho sentito forte il dovere di essere anche io in piazza tra loro e per loro. Comuni e commercianti, Comuni e piccole e medie imprese non sono su posizioni contrapposte. Per noi amministratori locali ogni insegna di negozio che si spegne, ogni cancello d’azienda che si chiude è un impoverimento dell’ economia delle città, un problema sociale che va ad aggiungersi ai tanti che dobbiamo fronteggiare quotidianamente con scarsezza di risorse".
Per il sindaco di Chieti "abbassare la pressione fiscale si può e si deve fare. Il nuovo Governo abbia il coraggio di tagliare i troppi miliardi di euro di sperperi dell’apparato centrale dello Stato e di tutti gli organismi di sottogoverno che alimentano la voragine del debito pubblico". "I Comuni, per poter stare realmente vicino alle aziende – aggiunge Di Primio – chiedono di avere autonomia in termini impositivi, rifiutando di continuare ad essere il soggetto istituzionale che chiede soldi a commercianti, imprese e cittadini per conto dello Stato per risanare il buco del debito pubblico che non hanno prodotto, però, né i Comuni, né le aziende, né i commercianti. Abbassare il costo del lavoro, detassare gli investimenti, incentivare le nuove assunzioni, sburocratizzare le procedure autorizzatorie – conclude il primo cittadino abruzzese – sono provvedimenti non più differibili". (ef)