• Luglio 25, 2014
di anci_admin

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Convenzione Istanbul – Zampolini (Foligno): “Passaggio determinante nel processo di liberazione delle donne”

“L’entrata in vigore dal 1° agosto della Convenzione del Consiglio d’Europa su...

“L’entrata in vigore dal 1° agosto della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica segna un approdo e un passo in avanti determinanti nel processo di liberazione delle donne e, con loro, di progresso dell’umanità”.  
Così la coordinatrice Pari Opportunità di ANCI Umbria, Rita Zampolini che prosegue: “i contenuti del Trattato europeo diventeranno infatti legalmente vincolanti obbligando i governi degli Stati firmatari a dare finalmente attuazione a quanto previsto sia sul piano dell’approccio al tema e al problema della violenza contro le donne, sia sul piano degli interventi e dei servizi da mettere in campo per prevenire il dramma e per accompagnare le donne colpite nella fuoriuscita da quella terribile condizione, nonché – precisa – sul piano della dotazioni di strumenti e di azioni giudiziari volte a perseguire i maltrattanti e il contesto silente e complice, sociale e culturale, in cui la violenza di genere si annida e viene perpetrata”.
Secondo la coordinatrice ANCI Umbria “la Convenzione, più che in precedenti trattati internazionali, definisce la violenza di genere, la violenza maschilista contro le donne senza esitazioni, cogliendo le sue diverse sfaccettature e sfumature e rivolgendo  una particolare attenzione alla violenza domestica, ovvero quella esercitata proprio nei luoghi intimi delle relazioni familiari”. Ma qual è il “punto forte” della Convenzione? “Un aspetto fondamentale – ribatte Zampolini – sta nel ribadire che la violenza di genere è una vera e propria violazione di diritti umani e che la sua radice è nella diseguaglianza di poteri tra uomini e donne. Tale impianto, insieme alla concretezza delle misure previste, fanno della Convenzione uno strumento potente per operare il cambiamento culturale e sociale necessario a sconfiggere alla radice il problema della violenza di genere e per sostenere realmente le donne colpite, con i minori vittime della violenza assistita”.
Con soddisfazione Zampolini ribadisce che “l’Italia ha dato un contributo importante per raggiungere la quota degli 11 paesi necessaria per l’entrata in vigore della Convenzione. Ora – preecisa – anche in virtù del nostro ruolo che nel semestre in corso ci vede alla guida dell’Unione Europea, va dato nuovo impulso alla normativa attuativa della ratifica. Ma occorre farlo – conclude – con coerenza e determinazione attraverso un efficace Piano Nazionale Antiviolenza, investendo in risorse umane, culturali e finanziarie, coinvolgendo i diversi livelli istituzionali e delle autonomie locali e l’associazionismo femminile impegnato da decenni su questo fronte e nei centri antiviolenza,  per dare corpo e gambe alla Convenzione di Istanbul nel nostro paese e in Europa”.