- Luglio 28, 2014
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Convenzione Istanbul – Martini (ass. Trieste): “Bene la legge, ma servono risorse per colmare i vuoti di cultura”
“E’ importante una legge che si propone di prevenire la violenza, proteggere le vittime ...“E’ importante una legge che si propone di prevenire la violenza, proteggere le vittime e punire i colpevoli”.
A pochissimi giorni dal 1° agosto la Vice sindaca e assessora alle Pari Opportunità del Comune di Trieste, Fabiana Martini parla chiaro: “non ci illudiamo – spiega – sappiamo bene che l’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul non eliminerà la violenza contro le donne né l’attenuerà automaticamente. Sappiamo bene che nessuna norma, anche la più illuminata, sarà efficace se non cammina assieme ad un profondo cambiamento del nostro modo di pensare, parlare, agire. Che la strage che si sta consumando in Italia, dove ogni due giorni e mezzo si registra l’uccisione di una donna per mano di un uomo, e non di un uomo qualunque – aggiunge inorridita – ma del partner, dell’ex partner o di un altro familiare, non è il frutto di un’improvvisa follia collettiva, ma affonda le radici in una cultura che considera la donna un nulla sociale e continua a rappresentarla in maniera regressiva”.
Bene dunque la Convenzione di Istanbul “perché una legge – aggiunge la responsabile al Comune di Trieste – fa cultura e questa legge inoltre impegna a promuovere campagne di sensibilizzazione, a favorire nuovi programmi educativi, a formare adeguate figure professionali. Tutte misure che vanno nella direzione di rimuovere le cause culturali e strutturali di questa violenza, che si nutre di stereotipi, luoghi comuni, distorsioni sistematiche di una realtà che non rispetta le donne e che necessita di interventi non episodici che contribuiscano a sensibilizzare la popolazione, in particolare i più giovani”.
Per l’assessora Martini “una cultura non si modifica per decreto dall’oggi al domani, questo – chiarisce – le amministrazioni culturali lo sanno bene. Ma – conclude – occorrono risorse finalizzate a colmare i vuoti di cultura, non solo i buchi delle strade”. (com/ef)